Ivan Zazzaroni (dir. Corriere dello Sport) ad Agimeg: “Importante dare l’ok alle sponsorizzazioni da parte delle aziende di gioco per il rilancio non solo della Serie A, ma anche delle piccole realtà locali e degli sport minori”

“Nessuno sa se il calcio ripartirà in Italia. C’è un gruppo capitanato dal presidente federale che spinge affinché si finisca la stagione, c’è invece chi vuole che si chiuda in anticipo. Molto dipenderà dal virus, dal contagio, dai protocolli medici. E’ chiaro che il coronavirus ha mandato in confusione tutti, in particolare il Governo. Si sarebbe potuto gestire diversamente l’emergenza, cercando anche di non creare gente disperata, ovvero persone senza soldi e senza lavoro in un contesto di recessione micidiale. Adesso serve una gradualità di aperture, nel rispetto delle indicazioni sulla gestione dell’emergenza sanitaria, che consenta di continuare a lavorare”. E’ quanto ha dichiarato il direttore del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni, nella diretta Facebook con il direttore di Agimeg, Fabio Felici, sulla situazione attuale del calcio italiano. “In questo periodo le informazioni sono spesso confuse, non consentono di avere un quadro chiaro, la gente è spaventata e in ansia. Il calcio potrebbe aiutare molto. Non sarà decisivo, ma potrebbe essere una sorta di antibiotico parziale per risollevare il morale di tante persone dopo oltre un mese di quarantena. Ovviamente servono regole di ingaggio molto chiare che consentano di ripartire e spero che il calcio possa riprendere a fine maggio. Insomma lo sport in generale ed il calcio in particolare potrebbero aiutare ad avere una sensazione di pseudo-normalità”. Sul divieto delle sponsorizzazioni da parte delle aziende gioco, introdotto con il Decreto Dignità, Zazzaroni ha sottolineato che: “Il Movimento 5 Stelle ha fatto un grandissimo errore, allontanandoci dal contesto europeo (dove le sponsorizzazioni di giochi e scommesse nelle sport sono ampiamente consentite ndr). Il calcio chiede al Governo di avere la possibilità di beneficiare delle sponsorizzazioni così come accade in tutti gli altri Paesi. Di poter contare su delle risorse senza gravare sulle casse dello Stato, entrate allo stesso tempo importanti anche per l’Erario e andate perse a causa del Decreto Dignità. E’ bene evidenziare che di un intervento di questo tipo non farebbe bene solo alla Serie A, che può comunque contare sui diritti televisivi, ma anche a piccole realtà locali ed a sport minori che invece vivono e permettono a tanta gente di fare sport grazie alle sponsorizzazioni del Betting. Insomma l’auspicio è che il divieto di sponsorizzazioni venga eliminato per il bene dello sport e per correggere un errore storico”. cr/AGIMEG