“Ringrazio tutti gli interlocutori che hanno partecipato a questo convegno e che hanno portato il loro punto di vista. Stavolta la politica si è fatta carico di offrire una sede di confronto per le posizioni in campo per provare a vedere se ci sono possibilità di convergere verso alcuni punti, piuttosto che rimanere focalizzati sui punti di divergenza”. E’ quanto ha dichiarato Stefano Vaccari, deputato PD, durante il convegno “Gioco legale: serve una riforma”.
“Anche il Governo si è interessato a questo appuntamento e quindi mi auguro che si possa costruire una relazione superando le diffidenze reciproche e, secondo noi, se il Governo, prima di fare il decreto di attuazione sul gioco fisico, convocasse gli Stati Generali sul gioco facendo un intreccio tra economia e salute, ne gioverebbe il risultato finale della norma. Altrimenti si rischia replicare ciò che è stato fatto dal 2003 ad oggi.
È necessario un vero e proprio contrasto al gioco illegale e alle infiltrazioni delle mafie nel settore legale. È notizia di oggi che a Palermo sono state arrestate circa 180 persone, tra cui coloro che avevano interessi nel gioco. Questo è solo l’ennesimo caso. Quindi, secondo noi, si potrebbe provare a mettere nero su bianco alcune proposte che vedono la convergenza di tutti: ovvero la tutela della salute dei cittadini.
Sono d’accordo che serve regolare il tema del distanziometro in ambito nazionale, togliendo un po’ di margine di autonomia agli enti locali. È altrettanto vero che vanno protette alcune persone fragili che frequentano determinati luoghi. Serve inoltre la formazione per gli addetti di questo settore che diventino sempre più in grado di salvaguardare gli avventori.
Tutto questo può essere fatto solo coinvolgendo tutti gli stakeholder per poter arrivare alla miglior norma possibile, poiché in un regime di proroghe anche l’impresa privata fa fatica a fare gli investimenti adeguati per migliorare l’offerta e renderla sempre più sicura. Siamo consci che sia necessaria una riduzione di questa offerta, perché altrimenti rischiamo di non comprendere fino in fondo l’effetto di una smisurata crescita di questo settore. Concludendo, la riforma è partita col piede sbagliato, approvando solo quella relativa all’online per necessità di cassa, speriamo che per il fisico ci sia più dialogo sui punti più importanti”. ac/AGIMEG