Tar Emilia-Romagna: “Il distanziometro è mezzo idoneo per perseguire gli obiettivi di tutela della salute pubblica”

Il titolare di una sala giochi di San Mauro Pascoli, in provincia di Forlì-Cesena, ha presentato un ricorso al Tar dell’Emilia-Romagna contro il provvedimento di chiusura della sua attività e la delibera del Consiglio comunale riguardante il regolamento dei giochi nel territorio.

Il Tribunale ha precisato che “va rilevato come il limite distanziale applicato dal provvedimento comunale impugnato, in esecuzione delle previsioni contenute negli atti normativi regionali allo stesso presupposti, comportante il divieto di esercizio delle sale da gioco, delle sale scommesse e dei punti di raccolta in locali che si trovino a una distanza inferiore a cinquecento metri dai luoghi sensibili, costituisce mezzo idoneo al perseguimento degli obiettivi prefissati“.

Dunque, ribadisce che “la previsione del limite distanziale di 500 metri dai luoghi sensibili (nella specie, la Scuola media inferiore “Giovanni Pascoli”), con il conseguente divieto di esercizio di sale giochi e sale scommesse, costituisce certamente mezzo idoneo, in potenza capace di conseguire l’obiettivo prefissato: il divieto di esercizio delle attività di gioco e di scommessa in peculiari luoghi di aggregazione sociale, dove è più probabile la presenza di soggetti deboli, consente la riduzione dei rischi di incremento delle patologie connesse”.

Per questi motivi il Tar dell’Emilia-Romagna ha deciso di respingere il ricorso e confermare la legittimità degli atti impugnati. ac/AGIMEG