Il comparto del gioco lecito tramite apparecchi con vincita in denaro ha subito il più lungo periodo di sospensione attività a causa dell’emergenza COVID: 166 giorni nel 2020 e da 151 a 178 nel 2021 a seconda delle Regioni.
E’ quanto emerge dallo studio della CGIA Mestre, in collaborazione con Astro, sul gioco pubblico, presentato oggi a Roma.
Il gettito complessivo derivante dal Gioco Lecito, si è ridotto nel corso del 2020 di 4,1 miliardi di euro, di cui 3,5 derivante dal minori gettito degli apparecchi AWP e VLT.
In particolare il gettito derivante dalle AWP si è ridotto del 48% (-2,3 mld), mentre quello delle VLT del 62% (-1,1 mld). Le riduzioni della raccolta sono superiori alla perdita del
gettito del 2019, questo si verifica sia nel 2020 che nel 2021 a causa del continuo incremento annuo delle aliquote del PREU.
L’analisi degli andamenti temporali della raccolta, gettito e margine, permette di
cogliere tre fasi vissute dal settore: una prima fase in cui gettito e raccolta crescono nella stessa maniera, una seconda fase in cui gli incrementi di gettito sono legati ad un progressivo aumento delle aliquote e quindi a una riduzione dei margini degli operatori e un’ultima fase caratterizzata dall’emergenza sanitaria.
Se si prende come anno di riferimento il 2015, a partire dal quale si sono avuti gli aumenti del PREU, si può facilmente vedere come nel tempo si sia progressivamente ridotto il fatturato del settore.
Nel 2020 l’aliquota del PREU per le AWP è stata pari al 23,85% della raccolta, una percentuale che sembra bassa, ma che diventa drammaticamente alta se si considera che corrisponde ad un prelievo che supera il 70% se calcolato sul margine che compete agli operatori del settore.
Awp: andamento di raccolta, gettito e fatturato dal 2006 al 2021
1 FASE
Nei primi anni l’andamento della raccolta era legato alla riconversione verso gli apparecchi leciti del gioco precedentemente indirizzato ai videopoker; nel periodo 2009-2012 sono state introdotte le AWP2, dotate di un sistema di controllo avanzato che contrastava efficacemente le alterazioni; dal 2013 il settore appariva maturo e la raccolta si era stabilizzata.
2 FASE
Mentre nella prima fase l’andamento del gettito era correlato all’andamento della raccolta, a partire dal 2015 il gettito cresce in maniera rilevante indipendentemente dalla raccolta a causa del progressivo aumento delle aliquote del PREU e si nota una flessione del fatturato erosa dall’erario.
3 FASE
Un crollo di tutti i parametri, la causa principale è l’emergenza sanitaria, ma si sommano
anche altri fattori negativi che hanno depresso i margini.
Vlt: andamento di raccolta, gettito e fatturato dal 2010 al 2021
1 FASE
Nel periodo 2010 – 2015 si assiste a una crescita della raccolta che superata la soglia del 20 miliardi tenderà a stabilizzarsi. L’andamento del gettito è sostanzialmente legato a quello della raccolta.
2 FASE
Anche in questo periodo la raccolta tende a crescere, per poi stabilizzarsi tra i 23 e i 24 mld, il gettito ha invece una crescita decisa a causa del progressivo aumento delle aliquote del PREU, mentre si nota una flessione del fatturato eroso dall’erario.
3 FASE
Un crollo di tutti i parametri, la causa principale è l’emergenza sanitaria, ma si sommano anche altri fattori negativi che hanno depresso i margini.
Awp e Vlt: andamento di raccolta, gettito e fatturato
1 FASE
Nel periodo 2010 – 2014 si assiste a una crescita della raccolta che superata la soglia del 47 miliardi tenderà a stabilizzarsi. L’andamento del gettito è sostanzialmente legato a quello della raccolta.
2 FASE
Anche in questo periodo la raccolta tende a crescere, per poi stabilizzarsi tra i 48 e i 49 mld, il gettito ha invece una crescita decisa a causa del progressivo aumento delle aliquote del PREU, mentre si nota una flessione del fatturato eroso dall’erario
3 FASE
Un crollo di tutti i parametri, la causa principale è l’emergenza sanitaria, ma si sommano anche altri fattori negativi che hanno depresso i margini.
I periodi di sospensione delle attività di gioco
Nel corso del 2020, per far fronte all’emergenza sanitaria, i numerosi provvedimenti che si sono succeduti, hanno previsto, anche la sospensione delle attività di molti comparti economici.
Le Sale Gioco sono state tra i settori economici che hanno subito il più lungo periodo di sospensione dell’attività. A maggio 2020 la maggior parte degli esercizi commerciali hanno ripreso la loro attività, ma non le Sale Gioco; per queste realtà economiche la chiusura si è prolungata ben oltre.
Il DPCM del 24 ottobre ne ha previsto di nuovo la chiusura, dal 26 ottobre, successivi provvedimenti hanno poi prolungato la sospensione dell’attività sino a metà 2021. Si è così determinato un lunghissimo periodo di inattività forzosa.
Le Sale Gioco sono tra le attività a cui è stato imposto – per far fronte all’emergenza sanitaria – il più lungo periodo di chiusura: 166 giorni di sospensione dell’attività quasi metà anno senza poter svolgere la propria attività.
Con i DPCM 03/12/2020 e 14/01/2021 si è stabilito la sospensione generalizzata delle attività delle sale giochi, scommesse, sale bingo in tutto il territorio nazionale.
Di conseguenza dal 1 gennaio sino al 2 marzo 2021 l’attività del gioco lecito è stata sospesa per 61 giorni. Successivamente con il DPCM 02/03/2021 si è consentita l’apertura ma solo in zona bianca a partire dal 3 marzo 2021.
Infine, dal 1 luglio 2021 è stato possibile aprire le attività del gioco lecito anche nella zona gialla.
Poiché le disposizioni normative consentivano l’apertura prima nella sola zona bianca, poi anche in quella gialla, i periodi di sospensione dell’attività del 2021 sono stati diversi tra le varie Regioni.
Si va da 151 giorni di chiusura del Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna, sino ad arrivare ai 178 giorni in Valle d’Aosta.
Nel biennio 2020 – 2021 i giorni complessivi di sospensione dell’attività variano da un minimo di 317 a un massimo di 344.
Si pone in evidenza come a partire dal 26 ottobre 2020 sia iniziato un lunghissimo periodo di sospensione ininterrotta dell’attività che si è protratto sino a circa metà 2021. Complessivamente questo periodo di chiusura ininterrotta oscilla da 218 sino a 245 giorni.
sb/AGIMEG