M5S, approvata su Rousseau la nuova governance collegiale. Vito Crimi non sarà più il Capo Politico ma attacca: “Chi ha votato no al Governo Draghi è fuori dal Movimento”

Via libera da parte degli iscritti su Rousseau alla nuova governance collegiale del M5S. La votazione tenutasi ieri ha visto la netta prevalenza dei favorevoli, con una percentuale attorno all’80%. Con il sì di Rousseau cambia lo Statuto del M5S. Vito Crimi non sarà più dunque il Capo Politico del Movimento, ma le decisioni verranno prese da un collegio composto da 5 membri. “Da oggi termina la reggenza della figura del Capo Politico e si avvia il percorso per la creazione di un organo collegiale che avrà il compito, come stabilito dalle modifiche dello Statuto, di definire la linea politica del MoVimento 5 Stelle insieme all’Assemblea degli iscritti, oltre che amministrare le attività quotidiane del MoVimento 5 Stelle, come la certificazione delle liste, la definizione delle candidature del MoVimento in occasione delle consultazioni online su Rousseau prima di ogni tornata elettorale e decidere se modificare o meno l’attuale organizzazione territoriale del Team del Futuro”, si legge nel post del Associazione.
“Con la votazione termina la fase relativa alla riorganizzazione della governance della nostra comunità – ha commentato Vito Crimi – il MoVimento non avrà più un capo politico, bensì un nuovo organo collegiale denominato ‘Comitato direttivo’. La mia funzione di reggenza, al contrario di quanto è stato erroneamente affermato, non è conclusa e, interpellato in tal senso il Garante Beppe Grillo, proseguirà fino a quando non saranno eletti i 5 membri del nuovo Comitato. Fino ad allora, in qualità di membro più anziano del Comitato di garanzia, assumerò temporaneamente le veci del Comitato direttivo e procederò, come da Statuto, all’indizione della votazione per l’elezione dei suoi componenti”.
L’attuale Capo Politico del M5S ha poi attaccato i pentastellati che ieri al Senato hanno votato contro la fiducia al Governo Draghi. “Ieri al Senato il MoVimento 5 Stelle ha votato sì. Non lo ha fatto a cuor leggero, è evidente. Ma lo ha fatto. Lo ha fatto con coerenza, nel rispetto dell’orientamento emerso in seguito all’ultima consultazione, dove la maggioranza dei nostri iscritti si è espressa a favore. E lo ha fatto con coraggio, assumendosi la responsabilità di una scelta che non guarda all’interesse esclusivo del MoVimento o al facile consenso, bensì agli interessi di tutti i cittadini italiani e della nostra comunità nazionale. Quello di chi ha votato sì è un voto unitario, una responsabilità collettiva, non del singolo. I compromessi con sé stessi, con i propri credo, convinzioni e valori, sono quelli più difficili. Riuscire ad affrontarli e sostenerli per il bene di un Paese che sta vivendo il momento più difficile della sua storia recente non è una sconfitta, è un valore aggiunto in termini di etica e dignità. I 15 senatori che hanno votato no – ha detto Crimi – sono venuti meno all’impegno del portavoce del MoVimento che deve rispettare le indicazioni di voto provenienti dagli iscritti. Tra l’altro, il voto sul nascente Governo non è un voto come un altro. È il voto dal quale prendono forma la maggioranza che sostiene l’esecutivo e l’opposizione. Ed ora i 15 senatori che hanno votato no si collocano, nei fatti, all’opposizione. Per tale motivo non potranno più far parte del gruppo parlamentare del MoVimento al Senato. Ho dunque invitato il capogruppo a comunicare il loro allontanamento, ai sensi dello Statuto e del regolamento del gruppo.
Sono consapevole che questa decisione non piacerà a qualcuno, ma se si pretende rispetto per chi la pensa diversamente, lo stesso rispetto si deve a chi mette da parte le proprie posizioni personali e contribuisce al lavoro di un gruppo che non ha altro obiettivo che quello di servire i cittadini e il Paese”. lp/AGIMEG