dai nostri inviati – “Le luci nel riordino ci sono: innanzitutto c’è quella di dare una organizzazione al sistema del gioco in Italia. In più, c’è un tentativo di coinvolgere gli operatori nell’iter della decisione attraverso ad una consulta. È la prima volta che viene previsto un organismo all’interno del quale ci sono gli attori protagonisti del comparto. Sono timide aperture alla considerazione del gioco pubblico come una parte integrante dell’economia nazionale. Prevalgono le ombre nel riordino e quindi è un’occasione perduta poiché c’è stata troppa timidezza nell’affrontare la multicanalità, ovvero il futuro del settore. La regolazione da questo punto di vista è di fortissima retroguardia e prelude una serie di conflitti e contenziosi”. È quanto ha dichiarato Armando Iaccarino del Centro Studi di Astro durante il panel “Luci e ombre del riordino del gioco pubblico”, moderato dal direttore di Agimeg, Fabio Felici.
“La scomparsa delle date nella relazione tecnica del decreto online significa che le date previste sono saltate. Dunque, il regolatore ritiene che le condizioni per fare sì che la gara sia bandita prima del 31 dicembre 2024 si siano assottigliate di molto. Il ragionamento che deriva è semplice: anche se il bando venisse fatto entro il 2024 si entrerebbe in regime di proroga tecnica (come anticipato da Agimeg, ndr), mentre se si scavalla l’anno c’è bisogno di una vera e propria proroga normativa che può essere fatta solo attraverso una legge. Se dovessi fare una previsione credo però che ci siano buone possibilità che venga fatto entro l’anno”.
“A mio avviso, è stato accelerato il riordino dell’online per avere degli introiti all’interno di questo Bilancio. Inoltre, a mio avviso il Governo non ha ancora affrontato i temi del gioco fisico e quindi si è nascosto dietro l’enorme problema della questione territoriale”.
“Gli obiettivi dell’attività che va svolta in questo momento è quella che di superare atteggiamenti ipocriti da parte della politica. Nel gioco fisico dobbiamo essere protagonisti nel perseguire queste finalità: sostenibilità economica, modelli distributivi e la stabilità della regolamentazione fiscale”. ac/AGIMEG