Giove (Ag. Ippica Giove) ad Agimeg: “Preoccupati per voci contrastanti sul Consiglio Regionale Puglia di dopodomani. Con l’attuale Legge sul gioco costretti a licenziare 130 persone”

“Da ieri sta circolando questa voce che ci preoccupa non poco”. Così Pino Giove, titolare di diverse agenzie in Puglia commenta le indiscrezioni secondo le quali il Governatore Michele Emiliano sarebbe contrario a rivedere la legge la legge regionale sul gioco. “Nelle scorse settimane abbiamo sentito dire esattamente il contrario. Ma certamente, dopo aver letto queste indiscrezioni, siamo molto preoccupati per mercoledì. Anche perché, ma si tratta di un’opinione del tutto personale, la settimana scorsa non c’era alcuna necessità per rinviare la discussione. L’impressione è che il Consiglio abbia cercato una scusa per non affrontare la questione, e c’è una preoccupazione latente tra gli imprenditori e tra i lavoratori”. Giove si riferisce alla riunione del Consiglio Regionale del 29 maggio, quando appunto si doveva discutere la revisione della legge sul gioco. Il punto è stato però rinviato a questo mercoledì, 5 giugno. Gli operatori e i loro dipendenti erano scesi in piazza la settimana scorsa, e torneranno sotto la sede del Consiglio Regionale anche dopodomani. “I miei dipendenti ci saranno tutti” promette Giove. “L’attuale legge ci costringerebbe a licenziare 130 persone, e sto parlando solamente della mia azienda. Saremmo costretti a chiudere dopo 55 anni di attività. E è inutile dire che le sale hanno avuto 5 anni per trasferirsi, non esistono locali che rispettino le distanze. Oltretutto si tratta di una misura che non ha alcun riflesso sulle dipendenze – chi sostiene il contrario fa solamente demagogia – ma spalanca le porte al gioco illegale”. Gli operatori la settimana scorsa hanno incontrato però dei Consiglieri – nonché il presidente Mario Loizzo – e hanno ricevuto una serie di rassicurazione sulla proposta formulata dalla Commissione Sanità: “sostanzialmente salvaguarda le imprese già esistenti e prevede un distanziometro di 250 metri per le altre. La lista dei luoghi sensibili, poi, è molto più breve dell’attuale. Emiliano non ha mai preso esplicitamente posizione sul questa proposta, ma da quello che era trapelato, era sostanzialmente d’accordo”. lp/AGIMEG