Gioco pubblico, I-Com: “Il settore torna a crescere dopo la flessione del 2020. Aumenta l’online, ma anche il mercato illecito. Il ruolo-chiave di una fiscalità sostenibile per lo sviluppo e l’innovazione del comparto”

Negli ultimi quindici anni il settore dei giochi ha registrato una crescita esponenziale: la raccolta – ossia l’insieme delle puntate effettuate dai giocatori – è passata da circa 35 miliardi di euro nel 2006 a quasi 111,2 miliardi nel 2021, con un aumento complessivo rispetto al 2020 pari al 25,9%. La contestuale stabilità della spesa e dell’erario segnala, inoltre, la maturità del settore. Inoltre, appare chiara la tendenza dei consumatori a spostarsi verso le piattaforme digitali. La quota di gioco a distanza, infatti, rappresenta nel 2021 il 60% della raccolta, il 66% delle vincite e il 24% della spesa, con un aumento del 36% rispetto all’anno precedente. Dopo la frenata dovuta alla pandemia da Covid-19, la spesa e il gettito fiscale hanno mostrato tra il 2020 e il 2021 un incremento rispettivamente pari al 19,2% e al 16,6%.

Sono questi alcuni dei dati contenuti nel paper dal titolo “La sfida di una fiscalità sostenibile per lo sviluppo e l’innovazione del gaming in Italia” elaborato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) e presentato oggi nel corso di un dibattito promosso insieme a International Game Technology (IGT), leader mondiale nel settore del gioco regolamentato e concessionario statale delle Lotterie in Italia. L’iniziativa ha avuto lo scopo di approfondire l’impatto che l’innovazione e la trasformazione digitale generano sul comparto, gli scenari della fiscalità sostenibile in relazione alle nuove abitudini dei consumatori e le conseguenti sfide di regolazione in capo alle istituzioni.

La maturità del settore del gioco pubblico – con la raccolta passata da circa 35 miliardi di euro nel 2006 a quasi 111,2 miliardi nel 2021 e un indotto che riguarda circa 150 mila persone tra occupati diretti e indiretti – evidenzia il valore economico del comparto, che continua a essere una rilevante e stabile fonte di gettito erariale nel nostro Paese. In Europa, come in Italia, il mercato ha subito una flessione rilevante delle entrate a causa dell’epidemia da Covid-19 con una riduzione di circa il 20% nel 2020. Tuttavia, nel 2021 le entrate del mercato europeo del gioco legale sono tornate a crescere con un aumento del 7,5%. Le previsioni al 2026 indicano una dinamica di incremento stabile in cui, rispetto al 2019, si stima una crescita delle entrate pari al 26,3%.

Dallo studio emerge poi la tendenza dei consumatori a preferire sempre più il gioco tramite piattaforme digitali. In linea con la transizione digitale della società italiana (confermata anche dal DESI, che vede l’Italia passare dal 25° posto al 19° posto nella classifica dei paesi europei), nel 2021 le dimensioni del gioco a distanza hanno registrato un aumento rispetto all’anno precedente superiore al 36% sia per la raccolta, che per le vincite, che per la spesa. Questa tendenza è presente anche in Europa dove si assiste, più nello specifico, a una progressiva rimodulazione del gioco online a favore dei dispositivi mobili: nel 2021 questi rappresentano il 50,5% del gioco a distanza. Secondo le stime questa percentuale arriverà a valere il 61,5% nel 2026.

Tuttavia, ancora preoccupa il trend del gioco illecito. Nel 2020, con la chiusura dei luoghi fisici di gioco, si è infatti registrato un aumento delle scommesse illegali soprattutto attraverso canali online. Secondo quanto riporta il Censis, l’andamento è confermato anche nel 2021, anno in cui il gioco illecito avrebbe superato i 20 miliardi di euro, rispetto ai 18 miliardi riportati nel 2020 e già in crescita del 50% rispetto all’anno precedente. La domanda di giochi, si ricorda nel paper, è anche influenzata dalle variazioni del prezzo in un rapporto più che proporzionale: aumenti di prezzo legati a misure restrittive possono portare riduzioni di erario più che proporzionali rispetto alla riduzione della domanda e contribuire ad uno spostamento dei consumatori verso il gioco illegale.

Alla luce di quanto emerso dallo studio”, ha dichiarato la direttrice dell’area Innovazione I-Com Eleonora Mazzoni che ha curato la ricerca, “il tema della fiscalità sostenibile risulta strettamente legato alle esigenze di tutela della salute pubblica e sostegno alla legalità. In questa prospettiva risulta necessario riportare al centro del dibattito la questione del varo di una regolamentazione unitaria, attraverso l’emanazione di un testo unico a livello nazionale in grado di sistematizzare il quadro normativo che disciplina il settore dei giochi”. Quest’ultimo, infatti, è ancora costituito da un gran numero di enti nazionali e di leggi e disposizioni regionali privi dell’efficacia di una sistematica riorganizzazione che, allo stato attuale, non compare nei disegni di legge collegati alla Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (NADEF) recentemente approvati da Camera e Senato. cdn/AGIMEG