FEEXPO 2024, il calcio diventa virtuale: club a confronto su presente e futuro degli Esports

Gran finale a FEEXPO 2024, la fiera sull’amusement di Bergamo che nell’ultima giornata ha visto protagonisti gli Esports nel convegno “Il calcio diventa virtuale: Esports e gaming per coinvolgere un nuovo pubblico”, promosso dall’Osservatorio Italiano Esports. Presenti rappresentanti di alcuni dei più importanti club di calcio italiano.

Francesco Bevilacqua (Direttore Marketing AC Monza): “Stiamo assistendo a un’evoluzione del mondo degli Esports nel calcio italiano negli ultimi anni, dobbiamo capire se l’obbiettivo finale è economico, di comunicazione o di business. Ci sono ancora tante incognite in questo settore, siamo in evoluzione. Siamo club di calcio, abbiamo la fortuna di avere una fanbase già strutturata ed esistente che si può sfruttare. I tifosi sono già un bacino a cui attingere per attrarli verso gli Esports da un punto di vista competitivo. Parallelamente, ci si può aprire ad altri tipi di pubblico attraverso l’entertainment”.

Lorenzo Galletti (Digital Marketing Director Parma Calcio): “Purtroppo in questo momento il calcio italiano è indietrissimo rispetto all’estero, ha perso appeal. Come Parma stiamo facendo moltissimi investimenti che vanno oltre l’aspetto sportivo. Gli Esports non devono essere considerati come fonte di ricavi. Negli Esports è molto difficile programmare l’aspetto competitivo, ma piuttosto sono uno strumento di comunicazione. Mi rendo conto che è vero che abbiamo una fanbase esistente, ma è molto radicata al calcio reale, quindi convertire questo pubblico verso gli Esports non è così facile. Allora conviene andare a cercare il pubblico altrove, sui social e su altre piattaforme. Da parte nostra, a settembre abbiamo aperto il canale TikTok di Parma Esports con un grande successo”.

Francesco Bovolenta (Responsabile Esports Hellas Verona): “Bisogna capire qual è la strada, cosa significa avere un team Esports per un club di calcio. Bisogna riportare tutte le dinamiche competitive anche negli Esports, a livello di organizzazione e di business. Importante anche diversificare i videogiochi, non solo a tema calcistico ma anche altri videogiochi su cui competere. Gli Esports negli stadi? Sarebbe bello, ma le strutture in Italia non sono ancora pronte. Per attrarre le generazioni future, bisogna comunicare in maniera differente rispetto al modo tradizionale e in questo gli Esports aiutano. L’interazione tra i due mondi, calcio virtuale e reale, deve portare a fidelizzare il pubblico. L’obbiettivo è portare più pubblico possibile anche negli Esports, purtroppo in Italia siamo arrivati per ultimi anche in questo settore”.

Federico Giuntella (Chief Growth Officer di Arkage): “Siamo in un momento molto importante, siamo al punto in cui possiamo fare la storia. Il game advertising ad esempio ha una potenzialità enorme. Il tema di come coinvolgere le nuove generazioni, passa dalla capacità di creare un senso di appartenenza, come per la squadra di calcio così come per gli Esports. Dobbiamo cercare di dare una nuova dimensione, ma capire cosa faranno le nuove generazioni è difficilissimo”.

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