Durante la seconda giornata di FEEXPO 2024, la fiera di Bergamo dedicata all’amusement, si è parlato anche di Esports con il convegno “Esports e Amusement: tra regolamentazione e opportunità di business”. Presenti i maggiori esponenti e rappresentanti dell’industria del gaming, moderati dal direttore di Agimeg Fabio Felici.
Alessio Cicolari, CEO di AK Informatica è stato protagonista, suo malgrado, del famoso caso LAN-Gate, scoppiato tra aprile e maggio del 2022, che ha portato alla chiusura dell’eSport Palace di Bergamo: “Alla fine di aprile 2022 siamo stati oggetto di sequestro da parte di ADM di tutte le apparecchiature elettroniche che avevamo all’interno dell’Esport Palace. All’inizio non riuscivamo neanche a capire cosa stessero cercando, poi ci siamo resi conto dell’associazione tra l’articolo 110 del TULPS e la nostra attività. Abbiamo provato a spiegare che i nostri giochi non rientravano in quelli con vincite in denaro, ma sono videogiochi che si praticano da un semplice computer. All’epoca sono stati messi i sigilli all’attività e tutta l’attrezzatura sequestrata, quindi abbiamo dovuto chiudere. Il frutto del lavoro di una vita rovinato da non si sa cosa”.
“Da lì è iniziato un iter legale e di discussioni con ADM, in cui è emerso che la normativa presentava qualche buco. Siamo arrivati a utilizzare quindi le licenze di spettacolo viaggiante per quanto riguarda gli Esports, che però sono scadute a giugno, quindi siamo ancora in tribunale contro la decisione di ADM. Perché nonostante ADM dica che non è materia loro, i tribunali invece sostengono che è così. Ma non molliamo, la partita è aperta e siamo pronti ad andare anche in Corte Europea perché questa ingiustizia non può passare inosservata”.
“All’estero si può fare tutto ciò che non è vietato, in Italia invece è tutto il contrario e si può fare solo ciò che è consentito da una legge, col rischio che chi lavora e fa impresa poi subisca interventi e sanzioni retroattivamente – ha proseguito Cicolari – Il problema è che adesso la palla è in mano al legislatore, ADM ha fatto tutto ciò che poteva, ma ora è la politica a dover agire e questo è il problema. E’ il momento che la politica capisca che gli Esports danno lavoro, creano indotto, anziché avere paura di questo settore. Il problema non è l’apparecchio in sé, ma come viene utilizzato. L’apparecchio viene visto in modo diverso a seconda di dove viene utilizzato”.
Poi uno sguardo al futuro: “In Italia abbiamo PLB World tramite la partnership con Bobo Vieri, e poi all’estero abbiamo fatto un importante accordo con Dallara negli Stati Uniti. Il futuro purtroppo non lo vedo in Italia, all’estero ci sono agenzie che aiutano ad investire, come abbiamo fatto in Indiana ad esempio. All’estero c’è molta più flessibilità sul lavoro, in Italia purtroppo siamo messi male. Negli Esports, ma anche nel metaverso e nella blockchain. Quello che vedo è uno sviluppo all’estero, anche se spero sempre che in Italia qualcosa si muova. Nello specifico, nel 2024 gli Esports potrebbero vivere un calo, mentre il gaming è sempre in crescita”.
Sergio Milesi, CEO di LOG, all’epoca del LAN-Gate titolare dei Joy Village, ha dichiarato: “Da parte nostra, abbiamo presentato sia un esposto sia un interpello ad ADM, per cercare di capire l’inquadramento normativo. ADM però non ha cercato di trovare un quadro normativo, ma ha semplicemente concluso che le attività delle Sale-LAN fossero illegali al pari delle bische clandestine. Ma non c’era nulla di illecito, semplicemente mancava un inquadramento normativo. Quindi invece di avere risposte, ci troviamo nella totale incertezza”.
Milesi ha aggiunto: “Al momento la norma è transitoria, sarà il legislatore, sperando che un giorno presti attenzione a tutte le richieste che arrivano dal settore, a dare un quadro normativo chiaro. Ci si ritrova adesso ad avere attività dove si cerca di inquadrare, in una normativa provvisoria, degli apparecchi che hanno grande richiesta, comprese le nuove forme di intrattenimento. L’attività che non è normata in Italia non è lecita, ma la lentezza del nostro governo porta l’Italia a rimanere indietro di 20 anni”.
“Io credo ancora nell’Italia, l’amusement è un settore storico che ha sempre ottenuto grandi numeri. Sarà un percorso lungo, ma siamo testardi e crediamo che sia arrivato il momento di una confederazione di tutte le associazioni, per parlare con una unica voce verso il governo. Il mondo dell’intrattenimento deve subire una deregolamentazione, non può essere associato al settore delle vincite in denaro, non c’è niente di pericoloso nelle nostre attrezzature, il nostro è un mondo di puro intrattenimento. E’ assurdo che sia associato al gioco d’azzardo. Dobbiamo invertire la rotta, io ci credo”, ha concluso Milesi.
“Il paradosso di tutta la situazione è che si richiede, per chi mette a disposizione del pubblico degli apparecchi da gioco, una autocertificazione che però non può essere applicata agli apparecchi stessi – le parole di Niccolò Travia, avvocato dello Studio Legale Lorenzoni – ADM allora corre ai ripari con una determina che ha effetto retroattivo, di fatto tornando sui suoi passi, ma dopo aver già provveduto alle sanzioni e ai sequestri. Un paradosso incredibile: lo stesso tipo di attività nello stesso tipo di locali, cambia di regime applicativo a seconda di quale certificazione o licenza gode”.
Prosegue Travia: “ADM si decida a istituire un tavolo tecnico, per capire come inquadrare questi apparecchi. Speriamo che da questo scontro imprenditoriale si crei almeno un percorso di innovazione, sopperendo con le iniziative private alla lentezza della politica. Per quanto riguarda il 2024, penso che il riordino dei giochi sia una grande opportunità, visto che dovrebbe abbracciare anche gli Esports. A novembre sono stati istituiti gli Stati Generali di ADM, questa mi sembra una prospettiva lungimirante e un’occasione anche per gli Esports”.
Luigi Caputo, CEO e founder dell’Osservatorio Italiano Esports, ha infine dichiarato: “Ringrazio tutti i nostri ospiti per il valore che hanno generato, sono storie molto significative da cui trarre ispirazioni. E’ giusto trasmettere l’esperienza vissuta da questi imprenditori. Un imprenditore non dovrebbe essere considerato fuorilegge, se non c’è una legge. Purtroppo il sistema italiano non riesce a stare al passo coi tempi. Come Osservatorio Italiano Esports abbiamo presentato il White Paper alla Camera dei Deputati, la parte parlamentare e di normativa è essenziale. E’ importante cominciare a creare un ponte tra amusement e gaming, dobbiamo far conoscere questo settore, perché la conoscenza è fondamentale in tutte le sedi, istituzionali e politiche”.
lb/AGIMEG