Enada, Guinci (Eurobet): “In Italia il mercato del gioco è omnicanale e lascia spazio all’innovazione”

dai nostri inviati – “Il mercato del gioco sta vivendo dinamiche che partono da lontano e da un percorso di evoluzione e di crescita. Il mercato è infatti in una fase di concentrazione già da molto tempo. Ciò è dovuto da una serie di fattori, ma il mercato del gioco italiano ha una caratteristica molto importante: il lasciare spazio all’innovazione. Lo spazio per i piccoli operatori continuerà quindi ad esserci”. E’ quanto ha dichiarato Giuliano Guinci, Public Affairs, Sustainability & Retail Operations Director di Eurobet Italia, durante il convegno ad Enada “Nuove regole per un nuovo mercato. Come cambia l’industria del gaming tra riordino e bandi” organizzato da GiocoNews.

“I concessionari del prossimo mercato saranno inevitabilmente di meno, anche per espressa volontà del legislatore – ha aggiunto Guinci -. Ma ciò non impedirà ai piccoli operatori di ritagliarsi il proprio spazio in base alla capacità di evolversi ed innovarsi. La realtà ci racconta che il nostro mercato è omnicanale. Ribadisco che il settore dei giochi non è un’anomalia in questo senso, ma tanti settori si sono orientati verso l’omnicanalità. In tanti si sono accorti che mettendo al centro il cliente, questa è la soluzione migliore perché gli si lascia la massima libertà di scelta e migliora nettamente anche la customer experience.

Enada Primavera 2025 talk Nuove regole per un nuovo mercato

Oggi, non esiste una barriera tra i due canali, questa esiste solo dal punto di vista normativo. Rappresento un’azienda che è da sempre omnicanale proprio per dare la migliore esperienza possibile ai nostri clienti e questo approccio ci ha premiato”.

La riforma è una grandissima opportunità – conclude Guinci -. Tuttavia, per riformare il settore si dovrebbe guardare al futuro poiché stiamo mettendo le regole per i prossimi 10-15 anni. Sfido chiunque a pensare che non ci siano relazioni importanti tra canale digitale e canale fisico. Dunque, fare degli steccati tra i due canali mi sembra anacronistico. Dal mio punto di vista, ci sono dei percorsi che il settore aveva preso e che vengono da lontano.

Prima eravamo abituati al fatto che c’erano solo i concessionari, in futuro ci saranno meno concessionari e ci saranno però nuovi ruoli oltre al concessionario. Ovviamente tutti cercheranno di raggiungere i clienti con le proprie capacità e ci saranno ancora ampi spazi per i piccoli operatori. Per cambiare la percezione dell’opinione pubblica, c’è bisogno anche dell’aiuto della politica. Tuttavia, questo settore ha tutta la dignità di far parte del comparto industriale italiano”. sp/AGIMEG