Distanziometro a Trento, il Tar sospende la rimozione delle slot da due esercizi

Il Tar di Trento ha accolto due sospensive delle ordinanze relative alla rimozione delle slot in due esercizi commerciali troppo vicini ai cosiddetti ‘luoghi sensibili’.

L’entrata in vigore della Legge Provinciale di Trento sul gioco che prevede una distanza minima di 300 metri tra i locali che offrono gioco e i luoghi sensibili avrebbe dovuto far sospendere tali attività o comportare la rimozione degli apparecchi da intrattenimento. A cambiare le carte in tavola è arrivata la decisione del Consiglio di Stato che aveva sottolineato le perplessità sul criterio a compasso utilizzato e quindi il Tar di Trento ha deciso di sospendere gli effetti dell’ordinanza.

Al vaglio dei giudici amministrativi, per quanto riguarda in particolare il ricorso di una sala a Mezzolombardo, vi è anche il possibile effetto espulsivo della Legge Provinciale nel territorio comunale sulla base di una perizia che ha evidenziato come una adozione della norma comporterebbe l’interdizione del 98,03% del territorio di Mezzolombardo.

Il Tar, a tal proposito, chiede di verificare “se, tenuto conto della conformazione del territorio del Comune di Mezzolombardo e della relativa disciplina urbanistica vigente, l’applicazione del criterio della distanza di 300 metri dai siti sensibili, determini che una sostanziale preclusione alla localizzazione sull’intero territorio comunale di esercizi in cui sono installati apparecchi da gioco“. Verifica che deve essere ampliata anche “ai Comuni di Mezzocorona, San Michele dell’Adige, Spormaggiore, Fai della Paganella, Ton e Torre d’Adige nei quali, in ipotesi, l’attività potrebbe essere delocalizzata”. lp/AGIMEG