“Siamo già a un numero vicino a 265mila slot, stiamo facendo una ricognizione a livello di Associazione, ma a quanto pare è già stata tagliata l’intera quota prevista”. Lo spiega a Agimeg Raffaele Curcio, presidente di Sapar, senza nascondere però che l’iter di rottamazione ha provocato una serie di problemi. In Piemonte, ad esempio, a novembre è entrata in vigore la legge regionale che – con lo stratagemma delle distanze dai luoghi scuole e chiese – ha imposto di staccare più macchine di quante ne avesse previste il Governo. “Solo allora sono state spente quasi 10mila slot” spiega Curcio. Praticamente si tratta del 20% di macchinette, rispetto ai tagli previsti dal Governo. “E’ una situazione contingente, ma c’è il rischio che non si torni più al quantitativo previsto dal Governo. Il numero della rete definitiva è contingentato – appunto in 265mila macchine – se la Regione non modifica la legge a breve, le slot saranno trasferite altrove, e in Piemonte non ne verranno più istallate di nuove. E questo favorirà il gioco illegale, che già sta riaffiorando in maniera allarmante”. Intanto, i Monopoli hanno dovuto concedere una deroga fino al 30 giugno: “le macchinette che rimangono scollegate per più di 90 giorni infatti vengono dismesse d’ufficio”. Ma non è tutto: si sono innescati anche una serie di contenziosi tra concessionari e gestori – “a altri ne arriveranno” – per come sono state scelte le slot da rottamare. “Il decreto stabilisce che siano i concessionari a effettuare le dismissioni, in sostanza quindi a decidere quale macchina togliere e quale conservare”, spiega ancora Curcio. “Alcune compagnie stanno addossando tutta, o la maggior parte della quota ai gestori, per conservare il parco macchine di loro proprietà”. In questo modo, eliminando i gestori, risparmiano l’aggio alla filiera. “I Monopoli in una circolare avevano chiesto che il taglio venisse effettuato in maniera proporzionale (in sostanza il 30% per ogni soggetto, concessionario o gestore che fosse, NdR). In questa fase in cui il numero delle slot è contingentato, tagliare a un gestore il 70-80% delle macchine vuol dire eliminarlo dal mercato”. La Sapar per questo aveva chiesto che “il processo venisse monitorato da un garante. Ma questa figura non è stata creata. Abbiamo denunciato la situazione ai Monopoli, dopo il primo taglio non ci sono stati richiami ufficiali, ci aspettiamo che vengano effettuati adesso”. gr/AGIMEG