Taglio slot, al 30 aprile dovrà “sparire” il 35% degli apparecchi. In caso di inadempienza dei concessionari interverrà l’ADM

Ultime ore per completare il taglio della rete delle new slot, entro il 30 aprile i concessionari degli apparecchi dovranno dismettere il 15% dei nulla osta in loro possesso, già a fine dicembre avevano “rottamato” una prima trance, sempre del 15%. Nel percorso tracciato dall’articolo 14 della delega fiscale si è provveduto ad adottare, nella Legge di Stabilità 2016 (articolo 1, comma 943, della legge 28 dicembre 2015, n. 208), alcuni provvedimenti riguardanti il settore degli apparecchi da intrattenimento, con la riduzione “di almeno il 30% delle AWP in circolazione, attraverso la riduzione effettiva delle macchine disponibili”, così come “la determinazione di un numero massimo consentito di 10.000 sale e di 5.000 corner per le scommesse, con la conseguente concentrazione dei punti vendita”. Una misura, quella del taglio delle slot, fortemente voluta dal sottosegretario al Mef, Pier Paolo Baretta, che in più di un’occasione ha sottolineato come “siamo partiti dalle Awp perchè sono di più rispetto alle Vlt. Per aggredire il problema del gioco d’azzardo patologico serve innanzitutto ridurre l’offerta, ma non possiamo non preoccuparci anche di come ridistribuire le macchine rimanenti sul territorio”. Per il Governo, dunque, ogni intervento regolatorio sarebbe dovuto partire dal presupposto di ridurre l’offerta di gioco pubblico, a cominciare dall’eccesso di diffusione e frammentazione nel territorio, a partire dalle slot.
In realtà le macchine tagliate saranno molte di più, circa il 35%: si passerà da una rete di oltre 407mila macchine a una di 265mila (la quota del 30% si calcola sul numero di slot censite a luglio 2015, all’epoca ce n’erano 378mila). A fine dicembre erano rimaste circa 340mila AWP, ne restano da dismettere quindi altre 75mila circa. In sostanza nelle prossime ore i concessionari depositeranno un elenco con le macchine interessate, i Monopoli avranno quindi 10 giorni lavorativi per effettuare le verifiche del caso. Qualora un concessionario non provveda a dismettere tutta la propria quota, sarà Piazza Mastai a indicare – entro altri dieci giorni lavorativi – le altre macchine da tagliare, sulla base di due criteri. Si procederà in primo luogo alla ripartizione su base territoriale, ogni Regione ha infatti una propria quota di slot predeterminata, i concessionari verranno quindi chiamati a tagliare le slot in eccesso nella singola Regione. Per individuare poi quale macchina togliere nello specifico, si deciderà sulla base della remuneratività: verranno tolte le AWP che incassano meno. In sostanza, l’iter di riduzione potrebbe essere completato tra la fine di maggio e l’inizio di giugno.

Regione Apparecchi al 31/7/2015 Apparecchi al 31/12/2016 Apparecchi al 30.04.2018
ABRUZZO 10.201 10.917 7.141
BASILICATA 3.730 4.030 2.611
CALABRIA 16.853 17.735 11.797
CAMPANIA 39.171 41.876 27.420
EMILIA ROMAGNA 31.781 35.530 22.247
FRIULI VENEZIA GIULIA 8.466 9.107 5.926
LAZIO 37.831 41.765 26.482
LIGURIA 10.129 10.702 7.090
LOMBARDIA 58.790 63.287 41.151
MARCHE 9.396 9.935 6.577
MOLISE 2.449 2.633 1.714
PIEMONTE 27.284 28.746 19.099
PUGLIA 23.296 25.067 16.307
SARDEGNA 13.816 15.084 9.671
SICILIA 20.101 21.544 14.071
TOSCANA 22.941 24.098 16.059
TRENTINO ALTO ADIGE 4.020 4.330 2.814
UMBRIA 5.319 5.911 3.723
VAL D’AOSTA 749 798 524
VENETO 31.786 34.228 22.250
Totale 378.109 407.323 264.674

I concessionari hanno due strade per rottamare gli apparecchi: potranno distruggerli, oppure rivenderli. L’iter della distruzione è rigidamente disciplinato, dovrà essere svolto da soggetti autorizzati che si occuperanno di smantellare e rendere inutilizzabile sia il mobile che la scheda di gioco. Ogni step dovrà essere tracciato, e comunicato agli uffici regionali dei Monopoli. L’altra soluzione è quella di rivendere le macchine “a produttori di apparecchi di gioco”, si potrà rivendere anche la sola scheda di gioco alla società che l’ha prodotta. Concessionari e gestori, inoltre, potranno anche vendere le slot all’estero, in questo caso però potranno cedere solo il mobile, e non la scheda di gioco (che del resto è prodotta sulla base delle specifiche italiane e altrove difficilmente sarebbe utilizzabile).
La riduzione del parco macchine ha tuttavia, negli ultimi mesi, tenuto impegnati i giudici amministrativi. In particolare, a tenere banco è stata la vicenda di Codere. Tutto nasce dall’iter di riduzione della rete deciso dal Governo, già a dicembre le concessionarie hanno tagliato il proprio parco macchine del 15%, e a fine aprile dovranno completare il processo. La controversia riguarda però il numero di macchine che ciascun operatore dovrà dismettere. Non è chiaro infatti a quale dato occorra fare riferimento per calcolare le singole quote. Secondo alcuni operatori si deve prendere in considerazione il parco esistente al 31 dicembre 2016. Con il decreto attuativo del luglio 2017, il Mef ha invece preso come riferimento il paniere controllato nel settembre 2017. Il problema nasce dal fatto che in questo lasso di tempo, la maggior parte degli operatori ha avviato l’iter di razionalizzazione, Codere al contrario ha acquisito delle quote di mercato degli altri concessionari. In sostanza ha riacquisito una serie di nulla osta dismessi dagli altri operatori, e poi ha tagliato‎ le slot in eccesso basandosi sul parco esistente al 31 dicembre 2016. Il Tar Lazio ha avuto modo di affrontare la questione in più occasioni. Il 23 gennaio ha infatti messo un’ordinanza con cui ha negato la richiesta di sospendere in via cautelare il taglio e ha fissato l’udienza di merito al 23 maggio. Il 21 febbraio il Presidente della Seconda Sezione ha poi concesso una sospensiva, ma poi nell’udienza collegiale del 21 marzo il provvedimento non è stato confermato. Codere si è quindi rivolta al Consiglio di Stato. Dopo le prime pronunce dei giudici amministrativi, Codere ha comunque provveduto a dismettere le slot controverse (accorpandole in sostanza alla quota da tagliare al 31 dicembre scorso) altrimenti sarebbe incorsa in una sanzione di 10mila euro al giorno per ogni macchina. La controversia è arrivata al Collegio della Quarta Sezione del Consiglio di Stato lo scorso 19 aprile, ma la questione appare superata dagli eventi: la richiesta è quella di sospendere il taglio delle 2.500 slot, ma queste macchine sono già state dismesse. La questione tornerà al Tar per l’udienza di merito il 23 maggio. In quella sede si deciderà anche della richiesta – avanzata da Codere – di rinviare la questione alla Corte Costituzionale.‎ gr/AGIMEG