Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio ha emesso un’ordinanza che conferma quanto stabilito da una precedente pronuncia e ribadisce la sospensione dell’efficacia di un provvedimento dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, datato 10 gennaio 2025, relativo agli importi e alle scadenze dei pagamenti richiesti ai concessionari del gioco del bingo per gli anni 2025 e 2026. La decisione arriva in seguito ai ricorsi presentati da diverse società operanti nel settore, che contestavano la proroga onerosa delle concessioni fissata dalla legge di bilancio per il 2025, con un canone annuo di 108.000 euro per ciascuna concessione, da versare in rate semestrali.
Il TAR ha accolto la richiesta cautelare, ravvisando un possibile danno economico significativo per le aziende coinvolte e dubbi sulla compatibilità della normativa italiana con il diritto europeo, già sollevati in precedenza dal Consiglio di Stato. In attesa di un pronunciamento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea su questioni simili, il Tribunale ha ridotto temporaneamente il canone a 2.800 euro mensili, subordinando la misura alla verifica o all’integrazione di garanzie fideiussorie a copertura della differenza rispetto all’importo originario. La mancata presentazione di tali garanzie entro 30 giorni comporterebbe la perdita di efficacia della sospensione.
I ricorsi sono stati riuniti per questa fase cautelare, e l’udienza per la trattazione di merito è stata fissata al 22 ottobre 2025.
Italo Marcotti, presidente di Federbingo, commenta così questa nuova sentenza: “Accogliamo con favore la decisione del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio che ha sospeso l’efficacia del provvedimento dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli relativo alla determinazione degli importi per la proroga delle concessioni del Bingo per il biennio 2025-2026. La pronuncia del TAR rappresenta una conferma importante per il nostro settore, che da anni si trova ad affrontare incertezze normative e oneri sempre più gravosi. La sospensione dell’efficacia del provvedimento ribadisce la necessità di una più approfondita analisi a livello comunitario. Purtroppo non risolve il problema strutturale della mancanza di una visione strategica per il comparto”.
Secondo FederBingo – prosegue Marcotti -, la decisione del TAR evidenzia i dubbi di compatibilità con la normativa europea sollevati dal Consiglio di Stato in merito alla proroga delle concessioni a titolo oneroso senza un adeguato confronto con gli operatori del settore. Il provvedimento contestato prevedeva infatti il pagamento di un importo annuo di 108.000 euro per ciascuna concessione, con versamenti semestrali entro il 31 gennaio e il 30 giugno.
“La nostra Federazione ha sempre sostenuto la necessità di un dialogo costruttivo con le istituzioni per trovare soluzioni equilibrate che garantiscano la sostenibilità economica delle imprese e la tutela dell’occupazione nel settore del Bingo, che conta migliaia di addetti in tutta Italia”.
Auspichiamo – conclude Marcotti – che il Governo attui la riforma del settore del gioco fisico attraverso lo strumento della delega fiscale atto prodromico all’emanazione dei bandi di gara e con essi il termine dell’oneroso e tumultuoso periodo delle proroghe onerose“. ac/AGIMEG