“La nostra associazione è nata 13 anni fa perché e allora era evidente che ci fosse un problema sul tema del gioco. Abbiamo raggiunto importanti risultati in questi anni come il divieto di pubblicità“. E’ quanto detto da Denise Amerini, Mettiamoci in Gioco, durante il convegno alla Camera “Gioco legale: serve una riforma”.
“Il gioco, in quanto tale, non produce dipendenza, ma è l’azzardo che crea dipendenza. Il termine giusto a tal proposito è gioco d’azzardo legale. Dobbiamo avere ben chiaro che a fronte di una raccolta di 143 miliardi di euro, allo Stato ne arriva una cifra irrisoria e, inoltre, l’aumento della raccolta non ha portato lo stesso aumento per le entrate erariali.
Ovviamente i soldi derivanti dal gioco sono importanti, ma potrebbero essere sostituiti con vere riforme relative all’evasione fiscale o all’elusione. In più, nessuno quantifica quanto costa a livello sanitario la ludopatia. Sappiamo che oltre l’80% degli introiti dell’azzardo derivano dai giocatori patologici. Sono cifre sottostimate perché sappiamo perfettamente quanto sia difficile ammettere una tale dipendenza e quale sia lo stigma che essa porta.
Credo che sia fondamentale ridurre l’offerta per avere dei risultati effettivi. La riforma mira al contrario: approva la quarta estrazione settimanale del SuperEnalotto e si elimina l’Osservatorio. È vero che il distanziometro e i limiti orari, presi da soli, non sono efficaci, ma quando fanno parte di un sistema sono strumenti utili. Aggiungo che non è vero che il gioco legale sia un baluardo della legalità, ma anzi molto spesso è il luogo dove si infiltra la mafia per riciclare il denaro”. ac/AGIMEG