“L’obiettivo di questo incontro è affrontare le tematiche principali del gioco legale e trovare soluzioni concrete e condivise anche e soprattutto al fine di vincere il pregiudizio diffuso nei confronti di questo settore. In nome della legalità è un evento nato nel 2011 e l’obiettivo era proprio quello di affrontare il pregiudizio attraverso la divulgazione dei principali presidi di controllo che caratterizzano il gioco e consentire il confronto aperto tra istituzioni e operatori. In questi 10 anni non è diminuita la nostra voglia di proporre e di cercare misure volte ad arginare fenomeni di illegalità. Ricerca della legalità e tutela del giocatore sono due facce della stessa medaglia“. E’ quanto afferma il Direttore Finanza e Affari Istituzionali Codere Italia, Marco Zega, durante il webinar ‘In nome della legalità. Senza regole non c’è gioco sicuro’ organizzato da Codere Italia.
“Noi siamo convinti che per la tenuta del sistema del gioco legale l’attuale modello concessorio sia fondamentale. Gli obiettivi che lo Stato ha inteso perseguire tramite questo sistema sono diversi: contrastare la criminalità, recuperare imposte da destinare alla collettività, tutelare il giocatore da frodi e prevenire fenomeni patologici legati al gioco. Oggi, un’impresa come la nostra subisce la concorrenza da chi sfugge dai controlli dello Stato e arriva ad offrire prodotti in modo illegale. Tale offerta, non versando alcunché nelle casse dell’erario, risulta appealing perché restituisce loro maggiori premi di quelli che possono offrire gli operatori legali. Da questo sistema il perdente è lo Stato. Nel corso di questo periodo di emergenza pandemica, anche a seguito della chiusura delle attività di raccolta, questo fenomeno si è ulteriormente accentuato. Dagli 11 miliardi dello scorso versato all’Erario siamo passati a 7,2 miliardi e dunque è ragionevole pensare che parte di questo delta sia finito nell’illegalità“.
“In questi anni la lotta sembra non essere rivolta al gioco illegale ma al gioco legale. A noi operatori è stato chiesto di ridurre e regolare diversamente l’offerta, ma dall’altra parte sono mancati decreti attuativi che ci hanno portato a soffrire le conseguenze di normative tese a limitare la nostra attività per effetto di restrizioni orarie all’esercizio della raccolta. Abbiamo dovuto delocalizzare le nostre attività per rispettare obiettivi singolari di legislatori che hanno individuato come unico strumento di porre un metro da luoghi sensibili. Costituiamo una rete certificata di punti vendita, ove la certificazione implica l’esercizio attraverso una forza-lavoro preparata attraverso cicli di formazione collegati all’offerta di gioco. Occorre informazione e formazione ed è proprio quello che stiamo facendo”.
“Siamo disposti ad elevare ancor di più da un punto di vista qualitativo la nostra offerta, anche attraverso lo strumento tecnologico. La nostra rete attraverso la quale tutti gli apparecchi sono collegati rappresentano un unicum al mondo. Andremo ad implementare un nuovo prodotto di gioco e una nuova evoluzione delle macchine che sono in grado di tutelare il giocatore. Siamo felici di farlo. Siamo lieti di partecipare alla campagna ‘Il tempo è denaro’ messa in campo dalla Asl Torino 3 e di dare tutto il supporto necessario per il raggiungimento di un obiettivo comune ovvero che il gioco con vincita in denaro resti sempre e solo una forma di intrattenimento. Per continuare ad offrire alla collettività un servizio sicuro e allo Stato il giusto gettito erariale abbiamo bisogno che il legislatore riordini il settore mettendo mano a leggi e regolamenti adottati con il fine unico di espellere l’offerta legale dal territorio senza considerare che questo lascia spazio all’offerta illegale e pertanto non porta alcun benefico alla lotta alla ludopatia”. ac/AGIMEG