Marino (pres. Comm. Inchiesta Gioco Pubblico): “Limitare il gioco legale favorisce solo la criminalità organizzata. Concessionari devono poter programmare, ma sono frenati da distanziometro e leggi locali restrittive”

“La Commissione di inchiesta su giochi e ludopatie è partita ad agosto, potrà svolgere un ruolo molto importante, ma serve un’interlocuzione con i vari soggetti del settore. Il gioco non ha valenza negativa, è parte della vita dell’uomo, per questo le istituzioni hanno il dovere di normarlo”. Lo ha detto il Senatore Mauro Maria Marino – Presidente Commissione inchiesta gioco pubblico del Senato, nel corso del webinar “In nome della Legalità – Senza regole non c’è gioco sicuro” organizzato da Codere.

“Il settore del gioco legale garantisce infatti l’ordine pubblico, tutela la salute dei giocatori, garantisce un importante gettito erariale, pari a 7,2 miliardi nel 2020 (nel 2019 fu oltre 11 miliardi). Siamo di fronte ad una domanda anelastica, ovvero se non c’è un’offerta di gioco pubblico legale i giocatori virano sull’illegalità”.

“Limitare il gioco legale dà vantaggi alla criminalità organizzata, collegata con il riciclaggio e l’usura. L’equazione meno gioco legale più gioco illegale è vera, con conseguenti danni per società e Stato. L’Intesa Stato-Regioni raggiunta nel 2017 in materia di gioco non ebbe seguito, quindi la normativa deve essere aggiornata, ma soprattutto uniformata a livello nazionale, mentre ora regna l’anarchia”.

“Agiamo in regime di proroga dal 2016, ma il concessionario non puo’ lavorare così, gli imprenditori devono poter fare una programmazione, ma con leggi locali restrittive e distanziometri non è possibile. Per questo motivo è nata la Commissione parlamentare di inchiesta su giochi e ludopatie. Il lavoro di analisi deve essere fatto senza pregiudizio, al fine di mettere ordine alla normativa in materia stabilendo principi chiari per un settore così importante”. cr/AGIMEG