“Oggi è una giornata importante, di presentazione di un accordo nato da qualche settimana ma che già ci ha visto uniti sullo stesso tavolo per parlare di riordino. Nelle ultime settimane ci siamo confrontati e abbiamo verificato che c’erano le condizioni per poter arrivare ad un accordo e per poter rappresentare insieme le nostre opinioni e pensieri proprio in tema di riordino“.
E’ quanto ha detto ad Agimeg, a margine della conferenza stampa sul lancio del tavolo congiunto di Agic e FIT/STS, Emilio Zamparelli presidente di STS.
“Il decreto legislativo sull’online ci da degli spunti. Nel caso di STS/FIT, questi spunti riguardano l’importanza del ruolo che ci viene dato per quanto riguarda i PVR, punti vendita ricarica. Il fatto di essere citati espressamente nel decreto ci riempie di soddisfazione, ma anche di responsabilità. Si parla di una rete formata, come siamo noi tabaccai. Siamo concessionari dello stato, quindi abbiamo vincoli più stringenti rispetto alle altre attività commerciali. Questo per noi è un buon passo, ma ora bisogna badare a quello che più ci interessa, ossia al riordino sul terrestre, che mi auguro ridisegni le reti dove sarà possibile accettare gioco. Mi auguro che la rete dei tabaccai, proprio per la responsabilità dimostrata, giochi ancora un ruolo di primo piano. Il nostro rapporto con AGIC è nato in maniera naturale. Il rapporto con questi concessionari è storico. La nostra storia come raccoglitori di gioco è nata insieme ad alcuni di questi concessionari ed è continuata successivamente. L’affinità che abbiamo con i concessionari e le vedute comuni dipendono da una storia fatta insieme, che parte da lontano”, ha aggiunto.
“La nostra rete ha sempre rappresentato la prima linea. Quando l’illegalità era più diffusa rispetto ad adesso, i tabaccai hanno sempre rappresentato l’argine per l’illecito. C’eravamo nel 1946 con la nascita del primo concorso pronostici. Abbiamo sempre avuto a cuore la tutela del consumatore e abbiamo al contempo garantito le entrate erariali del gioco. Nel momento in cui una parte entrava nelle casse dello Stato attraverso il lavoro della rete legale, c’era l’illegalità che produceva gli stessi introiti. Il nostro lavoro nel corso del tempo ha contribuito a sconfiggere una parte dell’illegalità. Lo abbiamo fatto nel 1987 con il Gioco del Lotto, in quel momento il clandestino raccoglieva di più rispetto al legale. Lo abbiamo fatto poi con le scommesse. Il nostro lavoro al fianco dello Stato e al servizio del cittadino, è stato un lavoro che nel corso del tempo ha rappresentato una costante”, ha concluso.
ff/AGIMEG