Il Consiglio di Stato, con ordinanza della Sesta Sezione, ha disposto nuovi incombenti istruttori in merito al ricorso presentato da Global Starnet contro il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Al centro del contenzioso, la questione dell’aumento progressivo del prelievo erariale unico (PREU) applicato alle Vlt, in presunto contrasto con le condizioni iniziali previste dalla normativa di settore.
Il procedimento trae origine dalla sentenza del Tar del Lazio che, nel respingere la richiesta di risarcimento per il maggior onere fiscale sostenuto, ha escluso l’esistenza di un legittimo affidamento da parte del concessionario sul mantenimento del PREU entro la soglia del 4%. La società appellante contesta tale interpretazione, sostenendo che l’investimento iniziale – stimato in circa 180 milioni di euro per l’acquisto di oltre 11mila diritti di installazione – fu compiuto sulla base di un quadro normativo che prevedeva esplicitamente la fissazione dell’aliquota massima proprio al 4%.
Nel nuovo provvedimento, il Consiglio di Stato ritiene necessario un supplemento istruttorio, sollecitando le parti a chiarire, tra l’altro, se vi siano stati atti formali di rassicurazione sul mantenimento della tassazione agevolata, se il titolo concessorio sia stato acquisito tramite procedura pubblica, quali siano stati gli effetti concreti dell’aumento del PREU sulla redditività dell’impresa e se precedenti giudiziari abbiano già fatto chiarezza sulla sussistenza o meno di un affidamento tutelabile. Viene inoltre richiesto di motivare, anche alla luce dei lavori parlamentari, le ragioni sottese all’incremento dell’aliquota fiscale.
Le parti sono tenute a depositare entro novanta giorni una relazione sintetica e documentata su ciascun punto evidenziato dal Collegio, che si riserva di fissare una nuova udienza pubblica all’esito della fase istruttoria. ac/AGIMEG