Lo stop alla pubblicità sul gioco è “un provvedimento fatto d’impulso, per far vedere alle persone che si sta facendo qualcosa contro l’abuso di giochi, ma così si combatte tutto tranne l’abuso”. E’ quanto ha detto Maurizio Ughi commentando le misure del Governo contro il gioco. “Vietare la pubblicità dal 1 gennaio 2019 significa impedire a una nuova azienda di betting di farsi conoscere”. Per Ughi il gioco non può essere accomunato al fumo: “Fumare anche una sola sigaretta fa male, mentre piazzare una scommessa no. L’abuso deve essere difeso sul territorio, perché c’è gioco e gioco e il fenomeno può essere controllato. Esiste il gioco di abilità, che prevede uno studio e non è ripetitivo, poi ci sono i giochi di sorte, quelli che si tentano due-tre volte a settimana, e poi c’è il gioco d’azzardo meccanico e ripetitivo, a maggior rischio per l’utente”. L’auspicio, ha concluso Ughi nell’intervista a Leggo, è che l’on. Di Maio “non prenda provvedimenti senza un tavolo di confronto dove poter analizzare la situazione e raggiungere la giusta sintesi, che tenga in considerazione tutti gli aspetti”. lp/AGIMEG