Tar Emilia-Romagna: “Distanziometro strumento adeguato per tutelare la salute pubblica”

Diverse attività di gioco hanno presentato ricorso al Tar dell’Emilia-Romagna per chiedere l’annullamento delle ordinanze comunali che impongono la chiusura dei locali che non rispettano la distanza minima dai luoghi sensibili.

Il Tar, come evidenziato in passato, ha ricordato che: “L’attuale indirizzo legislativo è nel senso di ritenere misura idonea e necessaria ad arginare il fenomeno della dipendenza da gioco l’individuazione di limiti al suo esercizio, attraverso l’individuazione di una distanza da luoghi di prolungata permanenza o anche di transito di soggetti “a rischio”, e attraverso l’imposizione di orari di apertura al pubblico, oltre che attraverso l’ampia serie di luoghi e fasce di popolazione da proteggere. Allo stato attuale delle conoscenze, non sembra irragionevole né sproporzionato imporre limitazioni ad attività economiche riconosciute scientificamente pericolose alla salute, proprio perché non si tratta di introduzione di una sorta di “proibizionismo”, che potrebbe sortire effetti contrari sul piano stesso della tutela della salute, né di divieto generalizzato, ma di regolamentazione in corrispondenza di luoghi particolari”.

Per questi motivi i ricorsi sono stati tutti rigettati dal tar dell’Emilia-Romagna e sono stati confermati come legittimi le limitazioni spaziali e orarie imposte dalle amministrazioni locali. ac/AGIMEG