Slot, taglio macchine, aumento Preu e introduzione tessera sanitaria: quanto pesano sul settore le ultime norme?

Il settore degli apparecchi si sta facendo i conti in tasca per capire quanto costeranno  le norme del decreto Dignità. In ballo ci sono infatti l’aumento progressivo del Preu e il lancio sul mercato dei lettori per le tessere che consentiranno di giocare con le macchinette. Per questi ultimi il costo è ancora da definire, non c’è solamente il prezzo del lettore – al momento si pensa di utilizzare le macchine dei distributori di sigarette che comunque andranno modificate e integrate nelle slot – ma anche il fermo degli apparecchi. Le slot infatti dovranno essere spostate in magazzino e modificate, e questa operazione potrebbe rappresentare la voce di spesa più grande. Gli operatori poi dovranno fare i conti con l’aumento del Preu. L’emendamento Trano prevede dei ritocchi con cadenza pressoché annuale (19,25 per le slot e 6,25% per le vlt a partire dal 1° settembre 2018; 19,6 e 6,65% a decorrere dal 1° maggio 2019;  19,68 e 6,68% a decorrere dal 1° gennaio 2020; 19,75 e 6,75% a decorrere dal 1° gennaio 2021). Le aliquote torneranno a scendere dal 1° gennaio 2023 (praticamente in coincidenza con la partenza delle concessioni che verranno assegnate con la nuova gara), ma non sarà un grande sospiro sollievo: si attesteranno allo 19,6 e 6,6%. Possono sembrare piccoli aggiustamenti, ma andranno a appesantire un settore già fortemente colpito. Non solo, il Preu è stato già più volte inasprito negli scorsi anni, andando a erodere i margini degli operatori e della filiera; ma ci sono anche le sfide delle slot di terza generazione (che dovranno essere lanciate sul mercato) e il taglio della rete attuato negli scorsi mesi e i cui effetti sono ancora tutti da accertare. gr/AGIMEG