“La sentenza della CGE è un monito per l’Ungheria e gli altri Stati membri: la legislazione nazionale sul gioco deve rispettare i requisiti del diritto comunitario. Le restrizioni possono essere giustificate solo se servono a combattere i problemi reali degli Stati membri, per esempio in materia di criminalità legata al gioco o dipendenza dal gioco. La sentenza aggiunge nuovi elementi al corpo giurisprudenziale della Corte Europea in materia di gioco e i limiti entro i quali gli Stati membri devono fissare la loro politica sul gioco d’azzardo”. Lo ha detto il segretario generale dell’EGBA, Maarten Haijer, commentando la sentenza emessa ieri dalla Corte Europea che ha censurato la normativa ungherese in materia di gestione esclusiva delle slot ai casinò. Il caso particolare in questione riguarda un emendamento alla legge ungherese sui giochi realizzata nel 2012, che ha vietato il funzionamento delle slot nelle sale giochi (consentendolo solo nei casinò). La Corte ha quindi confermato che i divieti si trovano a costituire regole tecniche, che devono essere notificate in commissione e che le tasse possono costituire una restrizione alla libera prestazione dei servizi. lp/AGIMEG