“Le ragioni dedotte dall’appellante sono idonee a fondare l’invocata tutela cautelare in quanto i provvedimenti impugnati sembrano aver determinato un sostanziale effetto espulsivo delle attività del gioco lecito dal territorio comunale“. Con questa motivazione il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta) ha accolto il ricorso di una sala giochi di Reggio Emilia contro gli effetti del distanziometro dell’Emilia Romagna, che impedisce all’attività di raccogliere gioco in quanto troppo vicina ad una chiesa.
Il CdS evidenzia come “la possibilità di delocalizzazione debba essere assicurata in modo concreto”, in quanto altrimenti si verrebbe a creare un “pregiudizio grave ed irreparabile” per le attività di gioco. I giudici auspicano che vista la “delicatezza della vicenda” si arrivi ad una “definizione del merito della controversia”.
Per questi motivi il Consiglio di Stato “accoglie l’appello e per l’effetto, in riforma dell’ordinanza impugnata, accoglie l’istanza cautelare proposta in primo grado e sospende gli atti impugnati”. cr/AGIMEG