Distanziometro Reggio Emilia, Tar: “Mappature sui luoghi sensibili dei Comuni sono legittime. Deve essere prevalente l’interesse pubblico”

Il Tar dell’Emilia Romagna ha respinto un ricorso contro la delibera del Comune di Reggio Emilia riguardante la mappatura dei luoghi sensibili nel territorio comunale. Il tribunale ha affermato che non ci sono i “presupposti per l’accoglimento della domanda cautelare, difettando il necessario fumus boni iuris, alla luce della giurisprudenza in materia, anche di questo Tribunale e risultando comunque prevalente, nel bilanciamento dei contrapposti interessi, quello pubblicistico sotteso ai provvedimenti impugnati, rispetto a quello fatto valere dalla ricorrente, tenuto anche conto che alla Società era già stato comunicato ad inizio 2018 che la sala scommesse avrebbe dovuto essere spostata in luogo distante dai luoghi sensibili e che l’Ente ha concesso a tal fine alla società la possibilità di chiedere una proroga del termine, previo avvio dell’iter per addivenire allo spostamento dell’attività in altro luogo compatibile”. Dunque il Tar dell’Emilia-Romagna torna ad esprimersi sulla controversa questione del distanziometro nel Comune di Reggio Emilia. Nei due precedenti ricorsi che contestavano la mappatura dei luoghi sensibili definita dal Comune, il tribunale ha emesso due decisioni diametralmente opposte: nella prima, datata 16 luglio 2021, i giudici hanno stabilito che la norma creava un effetto espulsivo per gli esercizi di gioco legale rendendo impossibile dislocare le attività nel territorio cittadino mantenendo il criterio della debita distanza dai luoghi sensibili; la seconda sentenza, pubblicata il 27 luglio 2021, ritorna ad affermare che il distanziometro del Comune di Reggio Emilia è legittimo e non produce alcun effetto espulsivo per le attività di gioco. Attraverso la sentenza odierna pare essere confermato tale orientamento, ma resta evidente la difformità di giudizio da parte dello stesso Tribunale su situazioni sostanzialmente analoghe. L’unica cosa certa è la costante insicurezza per il proprio futuro lavorativo per gli operatori del gioco legale del Comune di Reggio Emilia che si trovano in balia di una norma che limita fortemente la libertà d’impresa e ad una giurisprudenza quantomeno ondivaga. ac/AGIMEG