Slot, Consiglio di Stato: “Il Sindaco ha piena facoltà di stabilire limiti orari”

Il Comune di Arcene (BG) ha presentato un ricorso al Consiglio di Stato per contestare la sentenza del Tar della Lombardia, che aveva annullato l’ordinanza con la quale erano stati disposti i limiti orari per l’accensione degli apparecchi da intrattenimento nel territorio comunale.

I giudici di Palazzo Spada che “le problematiche concernenti la disciplina degli orari di apertura e funzionamento delle sale gioco autorizzate costituiscono un terreno particolarmente sensibile e delicato nel quale confluiscono e devono essere adeguatamente misurati una pluralità di interessi – sia privati dei gestori delle predette sale che, in quanto titolari di una concessione con l’amministrazione finanziaria e di una specifica autorizzazione di polizia, tendono a perseguire la massimizzazione dei loro profitti per ottenere la remunerazione dei loro investimenti economici attraverso la più ampia durata giornaliera dell’apertura dell’esercizio, invocando i principi costituzionali di libertà di iniziativa economica e di libera concorrenza e il principio dell’affidamento, ingenerato proprio dal rilascio dei titoli, concessorio e autorizzatorio, necessari alla tenuta delle sale da gioco – sia, soprattutto pubblici e generali, non contenuti in quelli economico-finanziari (tutelati dalla concessione) o relativi alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica“.

Inoltre, il Consiglio di Stato sottolinea come sia “del tutto pacifico il potere del Sindaco di cui all’art. 50, comma 7, del TUEL di adottare di provvedimenti funzionali a regolamentare gli orari delle sale giochi e degli esercizi pubblici in cui sono installate apparecchiature da gioco. Si tratta di questione su cui non è dato dubitare e che si ricava anche dagli insegnamenti della Corte Costituzionale che, con la sentenza 18 luglio 2014, n. 220, ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell’art. 50, comma 7, del d.lgs. n. 267 del 2000, sollevata con riferimento agli artt. 32 e 118 della Costituzione, nella parte in cui disciplina poteri normativi e provvedimentali attribuiti al sindaco, senza prevedere che tali poteri possano essere esercitati con finalità di contrasto del fenomeno del gioco di azzardo patologico”.

Per questi motivi il Consiglio di Stato accoglie il ricorso e annulla la sentenza del Tar della Lombardia e dichiara legittimo il provvedimento sindacale sui limiti orari per le slot nel Comune di Arcene. ac/AGIMEG