Sisal, Marina Geymonat (Innovation Lab – Torino): “Nuovo Totocalcio genera il 50% dei ricavi dal web. Le nuove tecnologie rendono il gioco sempre più sicuro”

Marina Geymonat, ex responsabile Ai di Tim, è a capo del nuovo Innovation Lab di Sisal a Torino, l’hub di competenze domiciliato in Fondazione Agnelli che nasce con l’obiettivo di aggiornare il gioco alla sostenibilità e alla digital transformation.

“In questi giorni abbiamo aperto altre candidature. Dopo aver assunto data scientist, cerchiamo professionisti di scouting di tecnologie e Ux designer. Vogliamo costruire un team in grado di portare valore aggiunto, fare rete con le realtà innovative del territorio e creare visione sul futuro del gioco”.

“Nel Dopoguerra con i proventi della schedina Sisal sono stati ricostruiti gli stadi di calcio, oggi cerchiamo una strada etica e sostenibile per far sì che l’azzardo e la scommessa compulsiva restino fuori gioco”, spiega Geymonat al ‘Corriere Torino’.

Il gioco ha cambiato volto, sempre più ‘assediato’ da piattaforme digitali di betting e poker online; nel 2019 i giochi online rappresentavano solo il 10% della spesa complessiva, ma negli ultimi due anni l’incidenza è più che raddoppiata. Anche Sisal ha colto il segnale e infatti hanno mandato in pensione il vecchio Totocalcio per lanciare la sua versione anche in digitale e 4.0 e oggi generano il 50% dei ricavi dal web. Da qui l’idea di lanciare un Innovation lab per ripensare il gioco attraverso le lenti delle nuove tecnologie.

“Sisal ha scelto di aprire il suo primo Innovation Lab a Torino per due ragioni: la prima è che qui ci sono ottime competenze hitech, la seconda è che il nostro Ceo, Francesco Durante, voleva un centro vicino al quartier generale ma comunque non all’interno”. Sisal investe più di 50 milioni di euro l’anno nella transizione digitale ed in innovazione. E il nuovo centro di Torino costituisce uno degli asset principali di questa corsa alle tecnologie.

“Il gioco in Italia è un grande business. Ma per evolversi deve essere solo un gioco. Come lo è stato per tante generazioni che sognavano il 13 in schedina. E qui la tecnologia viene a supporto. I nostri data scientist lavorano ad algoritmi che sono in grado di individuare giocate anomale. E quindi possiamo intervenire con degli alert, semafori rossi che avvertono chi sta esagerando. Ma poi c’è tutta la parte dell’envisioning e dell’intrattenimento. Non solo Ai, ma anche virtual reality, 5g, tutta la cassetta degli attrezzi che ci può far giocare e intrattenere in tutta sicurezza”. lp/AGIMEG