“I pilastri su cui si fonderà il futuro di questo settore sono: la regolazione, la sostenibilità, la tecnologia e responsabilità sociale”. È quanto ha detto il Direttore degli Affari Istituzionali di Snaitech, Michele Sessa, durante la tavola rotonda “Il futuro sostenibile del Gaming” all’Italian Gaming Expo.
“Noi crediamo che la regolazione debba seguire l’evoluzione del mercato, poiché in questi anni abbiamo assistito ad una legislazione sempre in ritardo nei confronti del mercato. Quando avviene tale discrasia una parte della domanda potrebbe spostarsi nell’illegale.
Bisogna studiare bene le nuove tecnologie per capire bene quali sono gli effetti che potrebbero avere. Metaverso e Intelligenza Artificiale potrebbero essere strumenti positivi, ma vanno analizzati per comprendere le loro potenzialità”, ha aggiunto.
“Il tema della responsabilità sociale è discusso da tempo nell’industria e credo che stiamo facendo ottimi passi in avanti”.
“Gli attori che sono coinvolti nell’economia del gioco sono: il consumatore, l’industria e l’erario. Gli utenti devono poter giocare in modo sicuro e, attraverso le nuove tecnologie, possiamo arrivare a prevenire possibili disturbi”, ha continuato.
“La riforma ha posto le basi per il nuovo mercato del gioco. Crediamo che per affrontare il prossimo futuro, il fatto che si siano alzate le barriere è un fatto positivo, poiché lo Stato ha bisogno di partner con le spalle larghe che possano garantire un alto livello di offerta nei prossimi anni. Basti pensare che l’80% del mercato è fatto dai primi 10 operatori”.
“L’industria ha bisogno di regole chiare e di una stabilità fiscale. Negli ultimi anni ci sono stati spesso e volentieri aumenti della tassazione e ciò lo riteniamo sbagliato perché quando si stipula un contratto con lo Stato le regole devono rimanere le stesse”, ha detto.
“Il Covid ha dato una grande spinta all’online, ma il regalo dopo la riapertura ha tenuto molto bene. Penso che il gioco fisico debba entrare in una logica più esperienziale, poiché la tendenza verso l’online è evidente. Credo sarà necessario fare diventare i punti di gioco dei veri e propri punti di aggregazione”.
“Auspichiamo che ci sia una revisione della normativa attuale in merito alla pubblicità, in modo venga data la possibilità agli operatori di rendere noto il brand affinché il consumatore sappia quale sia il gioco legale e quello illegale. Anche in Germania si sta valutando il divieto di pubblicità dei giochi, ma ormai i vari legislatori in Europa stanno andando verso la soluzione che è meglio dare l’offerta legale e quella illegale”, ha concluso. ac/AGIMEG