L’indiscrezione riportata da ‘Il Messaggero’ sulla probabile messa a gara di un centinaio di concessioni online ha messo in subbuglio il settore del gioco. Maurizio Ughi, figura storica del comparto, ha rilasciato le prime impressioni sul provvedimento in un’intervista ad Agimeg.
“Fare una gara delle concessioni online, totalmente staccata dal retail, è un provvedimento senza senso poiché è ancora in vigore il divieto di pubblicità che non permetterebbe ai concessionari online di avere lo spazio necessario per farsi conoscere dai consumatori e di conseguenza generare ricavi adeguati per proseguire l’attività. Tutti gli esperti del settore sanno che il territorio è inevitabilmente coinvolto in una ipotesi del genere poiché, ad esempio, i PVR hanno un ruolo fondamentale per questo tipo di attività. Fare una gara con questi presupposti dimostra che i decisori non hanno approfondito a sufficienza l’argomento”.
“Inoltre – prosegue Ughi -, il provvedimento creerebbe altri importanti problemi: non ci saranno mai 100 società che si presenteranno ad una gara del genere poiché un costo così elevato (10 milioni di euro ndr.) sarebbe impossibile da sostenere per un piccolo concessionario. Ciò renderà inevitabile l’unione di queste imprese in un consorzio che acquisteranno una sola concessione”. ac/AGIMEG