“Il web e l’Intelligenza Artificiale rientrano già nelle norme fondamentali. Dunque, a mio avviso, in ambito di diritto, non c’è da inventare nulla. Anzi, in questo caso non vanno cercate rigidità normative data la questione trattata”. È quanto ha detto l’avvocato Stefano Sbordoni durante il panel “Intelligenza Artificiale: Gaming trend 2024 vs HR Etich” all’Italian Gaming Expo.
“L’AI Act dell’Unione europea è una buona norma ed è un approccio sensato verso l’intelligenza artificiale e si basa sulle possibilità di rischio alla società civile”.
“Lo strumento nel comparto del gioco pubblico può essere utilizzato in modo propositivo per prevenire le problematiche derivanti dal gioco compulsivo o anche di frodi. Se attraverso l’IA si riduce e quasi annulla il rischio, viene a mancare la radice contrattuale dell’alea che è alla base del gioco”, ha concluso. ac/AGIMEG