Interrogazione PD: attacco ai PVR (Punti Vendita Ricariche), richiesta coinvolgimento enti locali e dati sul settore. La risposta del Governo

“Nella discussione sulle disposizioni di riordino dei giochi pubblici abbiamo insistito su un emendamento che è stato accettato dalla maggioranza e che riguarda, oltre al coinvolgimento degli Enti Locali, l’accesso da parte di soggetti pubblici e privati che svolgono attività di prevenzione e cura della patologia da gioco d’azzardo ai dati concernenti la diffusione territoriale, la raccolta, la spesa, la tassazione dei giochi autorizzati. Sarebbe utile sapere se è in corso un confronto con i soggetti interessati dal riordino del settore dei giochi in particolare se vi sia il coinvolgimento degli enti territoriali. Inoltre, quale sia la raccolta complessiva stimata per il 2023 e le relative entrate erariali, nonché quali siano le previsioni della raccolta per il 2024 alla luce della annunciata riforma”, ha sottolineato in Commissione Finanze alla Camera il deputato Merola (PD) che insieme al collega Vaccari (PD-IDP) ha rivolto al Ministro dell’economia e delle finanze un’interrogazione a risposta immediata in Commissione.

“Gli onorevoli interroganti riferiscono che il gioco legale è in crescita, nonostante le difficoltà economiche e le tensioni sociali e che secondo agenzie di stampa la riforma del Governo prevedrebbe, tra l’altro, una sorta di regolarizzazione del punti vendita e ricarica (Pvr) attraverso l’iscrizione ad un albo presso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, senza bandire una gara, per cui saranno abilitati a offrire gioco d’azzardo non solo gli esercizi con licenza specifica ma anche esercizi pubblici commerciali; con conseguente aumento dell’offerta di gioco e depotenziamento dei presìdi contro le dipendenze. Chiedono quindi di sapere se sia in corso un confronto con i soggetti interessati dal riordino del settore dei giochi in particolare se vi sia il coinvolgimento degli enti territoriali per un intervento organico di riparto delle competenze e razionalizzazione della normativa e quale sia la raccolta complessiva stimata per il 2023, anche fornendo una suddivisione per tipologia di gioco e per regione, e le relative entrate erariali, nonché quali siano le previsioni della raccolta per il 2024 alla luce della annunciata riforma”, ha affermato Sandra Savino, Sottosegretario di Stato al ministero dell’economia e delle finanze che ha la delega in materia in risposta ai deputati PD-IDP.

“A riguardo, sentita l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, si confermano i dati della raccolta del gioco legale in Italia per il 2022 e conseguente gettito erariale. Per i dati del 2023, ADM stima per fine anno una raccolta pari a 149 miliardi di euro e un gettito erariale di 11,8 miliardi. Considerato che non risulta possibile in tempi ridotti fornire dati disaggregati per singola Regione, l’Agenzia ha trasmesso il prospetto relativo alla situazione complessiva della raccolta per le varie tipologie di gioco ad ottobre dell’anno corrente. Tanto premesso, a legislazione vigente sulla base del trend in aumento registratosi negli ultimi anni, può ipotizzarsi un’ulteriore crescita, seppur limitata, per il 2024. Tale stima sarà ridefinita conseguentemente il riassetto normativo regolatorio. Per quanto riguarda i punti di offerta del gioco pubblico, si precisa che i medesimi costituiscono, in relazione alle presenti misure di tutela del giocatore e alla formazione degli esercenti di cui si prevede il potenziamento nei decreti delegati, un presidio per la prevenzione del gioco patologico a differenza dell’offerta illegale. Con riferimento ai PVR, si evidenzia che tali esercizi, già operanti sul territorio, non effettuano raccolta di giochi online essendo esclusivamente abilitati ad eseguire operazioni di assistenza al giocatore in ordine alle operazioni di apertura dei conti di gioco e di ricarica degli stessi. Quanto al coinvolgimento degli enti territoriali, per un intervento organico di riparto delle competenze e razionalizzazione della normativa, si evidenzia che la legge 111 del 2023 art. 15 comma 2 lettera b tende proprio a favorire la via di un confronto tecnico e politico in sede di Conferenza Stato-Regioni ed Enti Locali volto a superare armonicamente eventuali distonie regolatorie che si registrano attualmente per i diversi territori”, ha concluso. cdn/AGIMEG