Queste ultime settimane dell’anno stanno registrando un clima di iperattivismo per quanto riguarda i possibili interventi nel settore del gioco pubblico. Nonostante questo l’atteso riordino sembra avvolta da una nebbia difficile da diradare.
I tempi
La riforma del settore sembrerebbe non avere ancora – secondo fonti istituzionali interpellate da Agimeg – una forma definitiva visti i tanti interessi ed attori coinvolti.
Sembra quindi abbastanza probabile che il decreto sulla riforma dei giochi non possa arrivare sul tavolo del Consiglio dei Ministri prima di gennaio 2024.
Tuttavia, questa ipotesi non esclude la possibilità di ulteriori rinvii. Una delle principali problematiche che potrebbe portare ad ulteriori slittamenti è il difficile accordo con gli enti locali, una questione non da poco in un settore che implica così tante sfaccettature normative e amministrative.
Il rinvio
Sempre fonti istituzionali, interpellate da Agimeg, suggeriscono che sia quasi certo il rinvio al nuovo anno (anche se possibili accelerazioni dell’ultimo minuto sono sempre possibili). Ciò sottolinea l’entità delle sfide che attendono coloro che sono coinvolti nel riordino. La necessità di bilanciare gli interessi dei vari stakeholder, unitamente alla complessità delle questioni normative e di regolamentazione, rende il riordino del gioco pubblico un puzzle difficile da comporre. sb/AGIMEG
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