E’ in corso a Roma la tavola rotonda promossa dall’Osservatorio permanente su Osservatorio Giochi, Legalità e Patologie dell’Eurispes sul tema “Il riordino del gioco pubblico e il ruolo dell’offerta territoriale in Italia”.
“Non abbiamo il compito di promuovere il gioco legale, noi operiamo per cercare di combattere il gioco illegale insieme alle forze dell’ordine. Secondo noi, la prospettiva è la tutela della rete fisica come presidio della legalità. Abbiamo visto che dove la rete fisica è stata espulsta è rinata l’offerta illegale di gioco e questo è un dato incontrovertibile. È necessaria una nuova conferenza unificata, poiché è necessario dare una certezza normativa agli operatori del settore. Come comitato di esperti nominato dal viceministro Leo abbiamo presentato proposte a 360 gradi: su formazione, ridimensionamento delle reti, formazioni ecc. La politica sta pensando invece di affrontare il discorso in tempi separati privilegiando l’online, forse perché è più facile. A nostro avviso dovrebbero essere affrontati in modo parallelo”. E’ quanto ha detto Mario Lollobrigida, Direttore Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
“I distanziometri e i limiti orari si sono dimostrati evidentemente inefficaci, anche a causa della frammentazione normativa. Bisogna dare regole certe a livello nazionale, anche per quel che concerne gli orari. Laddove non c’è la possibilità di usufruire del gioco legale le persone vanno verso l’illegale. A volte ciò avviene anche per ignoranza, e noi dobbiamo cercare di intervenire. La rete fisica, attraverso la formazione, consente un primo baluardo da parte degli stessi operatori contro il disturbo di gioco d’azzardo. Una formazione corretta potrà sicuramente bloccare alcuni comportamenti patologici. Qualche Regione e concessionario ha già cominciato, qualcuno sta cercando di adottare sistemi predittivi sulla possibilità che un determinato soggetto diventi problematico. Anche qui però non va lasciato al singolo concessionario o Regione perché il risultato sarebbe una legislazione a macchia di leopardo”, ha aggiunto.
“L’online, come in tutti i settori, sta crescendo in modo esponenziale e nel 2023 si registra una ulteriore crescita rispetto al 2022. È una tendenza che non è arrestabile ed è forse uno di quei motivo che hanno spinto il Governo a normare questo segmento. La nostra necessità, come regolatore, è che venga riordinato il gioco fisico poiché ci sono gare scadute da anni che non permettono di pianificare investimenti nel nostro Paese. Come Agenzia regolatoria abbiamo sempre la speranza che venga adottato un riordino perché è assolutamente necessario anche per esigenze europee, poiché ci sono le procedure d’infrazione da parte dell’Unione europea molto vicine. Spero che questo Governo, un po’ per approccio e forza numerica, abbia la capacità di mettere a terra questo riordino. La delega fiscale è una legge completa, ma bisogna vedere in che tempo e in che modo si attua. Il gioco ha uno stigma negativo importante, poiché la spesa per il gioco è molto contenuta. Non vedo perché fare una scommessa debba essere visto come un disvalore, rispetto a spendere i propri soldi in altre attività. È un’attività sociale come tante altre. In passato ho letto una ricerca che veniva catalogato un giocatore problematico anche chi giocava qualche schedina a settimana e, onestamente, a me pare una catalogazione molto esagerata. Questo è figlio di una certa cultura che ha attaccato il settore del gioco come fosse il male peggiore”, ha concluso. ac/AGIMEG