È stata inaugurata questa mattina all’Istituto Penitenziario “Pasquale Mandato” di Secondigliano la nuova cittadella dello sport, nata nell’ambito del progetto “Rigiocare il Futuro”, promosso dalle associazioni Seconda Chance e Sport Senza Frontiere, con il supporto di Fondazione Entain e altri partner. L’iniziativa, frutto di una sinergia virtuosa tra pubblico, privato e terzo settore, ha trasformato gli spazi interni dell’istituto con la riqualificazione di due campi da padel e uno da calcio, ora completamente accessibili. Un intervento che rende il carcere di Secondigliano la più grande realtà sportiva penitenziaria in Italia.
Ma non si tratta solo di sport. Il progetto prevede anche percorsi formativi e di accompagnamento al reinserimento sociale, rivolti ai detenuti, con l’obiettivo di costruire nuove opportunità di futuro attraverso l’attività fisica, l’educazione e la condivisione.
Tra i presenti all’evento anche l’ex campione del mondo Luca Toni, testimonial di Eurobet, che ha voluto portare il suo sostegno all’iniziativa: “Essendo testimonial di Eurobet non potevo mancare per fare qualcosa di importante nei confronti di chi vive momenti difficili. Avere la possibilità di svagarsi un po’ è una cosa molto positiva. Lo sport è insegnamento e condivisione, a mio figlio ho detto subito di fare uno sport, perché è sicuramente un insegnamento. Penso che lo sport unisca e sia inclusivo, uno dei problemi qui è la solitudine, invece momenti di divertimento possono aiutare anche a dare una seconda chance”.
Toni, rispondendo anche alle domande dei presenti sul campionato appena concluso, ha commentato: “Penso che sia stato un campionato stupendo, aperto fino all’ultima giornata. Ha vinto la squadra più continua, l’Inter sulla carta era più forte, ma ha perso qualche punto importante e il Napoli invece non ha mai mollato. Consiglio a Conte? Non ne ho, ma ciò che realmente mi dispiace è che ogni allenatore che viene a Napoli non vuole fermarsi per aprire un ciclo. E questo non vuol dire non vendere giocatori importanti, come società bisogna poi saper reinvestire”. sm/AGIMEG