Mentre l’Italia chiude, lunedì la Catalogna riaprirà sale scommesse, sale bingo e casinò

La Catalogna (comunità autonoma della Spagna) toglierà il confinamento regionale da questo lunedì, 15 marzo, fino a domenica 28 marzo, alle porte della Settimana Santa, come ha appena confermato il governo catalano in una conferenza stampa. La mobilità sarà nuovamente consentita in tutto il territorio catalano, ma con un’importante eccezione, solo all’interno della stessa “bolla” di convivenza.

Le forze dell’Ordine potranno continuare a fermare i veicoli e sanzionare le persone che viaggiano all’interno se non conviventi, ha sottolineato ieri il ministro della Salute, Alba Verges«Tutte le attività al di fuori della bolla di coesistenza devono rientrare nelle misure di sicurezza», ha osservato il ministro, aggiungendo che gli incontri che avvengono tra più bolle di convivenza possono svolgersi come prima, ma con misure di sicurezza estreme e preferibilmente in spazi aperti e senza togliere la mascherina. «Questo non significa un aumento degli incontri sociali in modo sfrenato», ha detto Vergés.
«Siamo stati in grado di fare tutto questo perché i dati sono diminuiti timidamente settimana dopo settimana, ma siamo ancora in una pandemia e abbiamo bisogno di tutto ciò che facciamo per garantire la salute delle persone», ha insistito. «Dobbiamo mettere in sicurezza tutto ciò che ancora è a rischio, farlo con grande consapevolezza e non fare attività con gruppi di amici», ha detto.

Quindi in Catalogna sarà ancora necessario evitare, con gli amici, la condivisione di pranzi in spazi chiusi o la rimozione della mascherina, e si dovrà continuare a rispettare la distanza di sicurezza. La volontà del Governo autonomo di Barcellona è quella di dare un orizzonte più stabile alla popolazione catalana: «Non siamo in una situazione sanitaria come quella di metà estate dello scorso anno, anche se i dati epidemiologici sono buoni -, ha ribadito Vergés -, ed è per questo che dobbiamo continuare a monitorare l’evoluzione della pandemia».

Nel frattempo, però, il commercio non essenziale potrà riaprire il sabato e la domenica, compreso quello dei centri commerciali, a partire da sabato 20 marzo, e potrà offrire una superficie commerciale fino a 800 mq, con una capacità che rimane al 30%.

Cessa anche la limitazione delle attività culturali e viene revocata la sospensione delle cerimonie di gala e delle premiazioni in presenza. Gli eventi popolari e tradizionali possono riprendere, ma solo staticamente e in spazi perimetrali o ben chiusi, con la stessa capacità di teatri e concerti e con il pubblico seduto.

Inoltre, tornano tutte le competizioni sportive federali, anche sotto i 16 anni, e con una capienza del 40% all’aperto e del 30% in spazi chiusi. Ancora una volta sono escluse le competizioni nazionali e internazionali di basket e calcio, che continueranno a svolgersi senza pubblico.

Riaprono i casinò e le sale da gioco e bingo, con una capienza del 30% e con un massimo di 100 persone e fino a 250 se non viene superato il 30% e purché si possa garantire ventilazione e qualità dell’aria rinforzata. Non potranno usufruire del servizio bar e ristorante ed i gruppi dovranno essere di massimo 6 persone e mantenere una distanza di sicurezza di 2 metri.

Mentre l’Italia si avvia a chiudere tutto fino a Pasqua, in Catalogna i punti vendita del gioco legale potranno dunque riaprire dopo oltre 5 mesi di stop: la chiusura era stata procalamata lo scorso 16 ottobre 2020, mettendo i lucchetti a 8.000 posti di lavoro fissi e ad altri 28.000 “indiretti”. ff/AGIMEG