Regione Calabria, ok alla proroga dell’entrata in vigore della legge sul gioco ma “solo” di 6 mesi

Il Consiglio Regionale della Calabria ha approvato la proposta di legge che proroga l’entrata in vigore del regolamento regionale sui giochi al 31 dicembre 2022. Inizialmente, il disegno di legge presentato di comune accordo dalle forze di centro-destra prevedeva che l’entrata in vigore della legge regionale fosse posta al 31 dicembre 2024, ma un emendamento – approvato dalla maggioranza del Consiglio – ha ridotto la durata della proroga solo fino alla fine dell’anno in corso. Il testo era stato in precedenza vagliato e approvato anche da tre Commissioni regionali (Affari istituzionali, Sanità e Anti-‘Ndrangheta).

Questo disegno di legge va a modificare l’entrata in vigore della legge approvata nel 2018 che prevede un distanziometro di 300 metri per i Comuni sotto i 5.000 abitanti e di 500 metri per i Comuni sopra i 5.000 abitanti. Per le tabaccherie invece non sono previste queste limitazioni a patto che gli apparecchi da gioco fossero collocati nell’area di vendita in posizione sottoposta al controllo visivo del titolare e non posti in aree separate dall’area di vendita. Inoltre, è prevista la possibilità per i Comuni di trovare ulteriori luoghi sensibili.

Il dibattito in aula è stato aperto dall’illustrazione della proposta di legge del centro-destra da parte della Consigliera regionale di Fratelli d’Italia, Luciana De Francesco, che ha affermato: “La pdl è stata assegnata alla prima Commissione per la questione di merito. Allo stesso tempo è stata affidata alla terza e alla quarta commissione consiliare. Nella giornata del 27 aprile si sono riunite le commissioni incaricate esprimendo parere favorevole. La presente proposta emendativa mira a modificare l’ultimo capoverso del comma 13 dell’art. 16 della legge regionale 9/2018. Si ritiene opportuno – dal nostro punto di vista – intervenire per differire il termine entro il quale gli operatori del gioco avrebbero dovuto adeguarsi alla normativa. La legge non comporta oneri per come si desume dall’art. 2″. ac/AGIMEG