“Il fallimento della piattaforma FTX conferma la debolezza dei mercati legati ai crypto asset. Tale debolezza si fonda sulla mancanza di adeguate informazioni agli investitori e l’insufficiente patrimonializzazione degli intermediari. Le normative europee prevedono determinati requisiti per tale ruolo e credo che sarebbe opportuno intervenire in tal senso anche per chi opera nel mercato delle crypto”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg il Professor Ranieri Razzante.
“In Italia è predominante l’argomento del contante, ma sul versante crypto tutto tace. Nella scorsa legislatura alcuni disegni di legge non sono mai diventati realtà, spero che questo Parlamento riesca a portare a termine una regolamentazione chiara di questo settore. Il fallimento annunciato di FTX deve suonare come un allarme poiché era chiaro a tutti che senza un’adeguata patrimonializzazione il rischio di tale evenienza fosse eccessivamente alto”.
“In questo momento – prosegue Razzante – non mi preoccuperei del tetto al contante perché ci sono altri problemi ben peggiori come la crisi energetica (di cui si è occupata anche la Commissione europea mettendo tra i punti principali anche le emissioni dovute alle cryptovalute) e la volatilità dei mercati. Comunque, penso che nell’immediato l’innalzamento del tetto al contante possa portare un micro aumento dei consumi poiché alcune fasce della popolazione utilizzano solo questo mezzo di pagamento. Allo stesso tempo, credo che non porterà nessun beneficio alla lotta al riciclaggio poiché chi fa queste operazioni si serve di strumenti tracciati nel tentativo di confondersi nel circuito legale. Ritengo che, probabilmente, il tetto a 5mila euro sia eccessivo. Dal mio punto di vista sarebbe stato sufficiente alzarlo a 3mila euro, ma in ogni caso è una misura che non cambia la vita a nessuno. Per far emergere il sommerso gli unici modi sono una riforma fiscale e maggiori controlli“. ac/AGIMEG