Il caso dei giocatori di calcio Nicolò Fagioli, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo sta allarmando il calcio italiano. Sull’argomento ha dedicato un ampio spazio la trasmissione ‘Fuori di Juve’, in onda su Radio Bianconera.
Nella puntata di ieri è intervenuto sull’argomento il direttore di Agimeg Fabio Felici: “Accostare la ludopatia a quanto accaduto ai tre calciatori è quantomeno azzardato. Per definizione infatti la cosiddetta malattia da gioco comporta, secondo la dottrina medica, asocialità, disturbi nel lavoro ed altri sintomi ben definiti. Non mi sembra che i tre calciatori finora coinvolti abbiano dato segni di asocialità di disturbi nel praticare la propria professione, tant’è che due di loro erano stati convocati in Nazionale.
La ludopatia, che secondo il recentissimo studio dell’osservatorio OISED, il primo Centro Studi e think thank interamente dedicato allo sviluppo di analisi a supporto della governance e la sostenibilità del settore per la cura delle dipendenze, vede in cura presso i centri specializzati lo 0,08% dei giocatori, porta anche a problemi familiari ed economici. Anche in questo caso non mi sembra che i giocatori coinvolti abbiano grossi problemi economici, anche se nel caso di Fagioli si parla di esposizioni di denaro sostanziose.
Il mio pensiero è più vicino a quello di Aldo Serena, cioè che si tratti di comportamenti dovuti alle tipiche esagerazioni di giovani ricchi e che hanno tutto dalla vita. Ricordo che fondamentalmente stiamo parlando di giocatori che hanno scommesso ma non truccato le partite, almeno fino a quanto sinsa al momento. Riporterei quindi la cosa in problematiche dei singoli giocatori che dovranno giustamente pagarne le conseguenze ma non bisogna esagerare sull’intera vicenda. Certo fa riflettere che il tutto sia partito da una denuncia di una persona che proprio per questioni riguardanti i calciatori ha scontato una lunga pena detentiva.
Il vero reato, secondo me, è quello di aver scommesso su siti illegali che spesso sono in mano ad organizzazioni criminali. Su questi siti si può scommettere in maniera anonima qualsiasi cifra ma senza alcuna tutela. Sui siti legali invece quanto accaduto non sarebbe stato possibile. Per poter scommettere online occorre aprire un conto di gioco, presentare un documento e fornire diverse indicazioni. Tra l’altro il mercato dell’online legale prevede la possibilità di autoesclusione, delle autolimitazioni delle giocate e tanti sistemi di alert su comportamenti a rischio. Penalizzando il gioco legale, ad esempio con il divieto di pubblicità o l’aumento di tassazione, si lasciano spazi che vengono immediatamente occupati dal sistema illegale, dando vita a fenomeni come quello che sta coinvolgendo alcuni calciatori”.
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sb/AGIMEG