“Non sottovalutiamo il disagio della ludopatia, ma quello che vogliamo evitare è aumentare ulteriormente il disagio in un territorio come la Liguria, già martoriato, che non può permettersi di incrementare i livelli di disoccupazione, soprattutto in assenza di un quadro nazionale che è stato respinto dalla conferenza delle regioni che ha chiesto un approfondimento al governo per una legge quadro che doveva dare le linee guida, ma che ci appare molto larga per i mini casino, ad esempio, ma molto restrittive verso chi gestisce quella parte di gioco da sempre connaturata agli italiani. Non ci si può accanire contro i piccoli esercizi o il bar di paese che svolge un servizio per tanti cittadini. Fare di tutta l’erba un fascio è solo populista, ideologico e approssimativo. Serve aprire un ampio confronto con tutte le categorie, comprese le associazioni che combattono contro una grave forma di patologia come la ludopatia, ma non si devono creare ulteriori problemi su un tessuto economico già lacerato”. E’ quanto dichiarato da Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, a margine del Consiglio Regionale odierno. “Se fosse arrivato un testo condivisibile con le linee guida in Conferenza della Regioni, sarebbe stato semplice adeguare il testo ligure al disegno di legge nazionale, condiviso da tutti i governatori ma sul percorso legislativo nazionale si sono manifestati dubbi a destra e a sinistra, pertanto riteniamo necessario un approfondimento – ha concluso Toti – e una pausa di riflessione, anche in Regine Liguria, altrimenti si rischia di creare altri 3000 disoccupati. Non credo che la Liguria se lo possa permettere”. es/AGIMEG