Gioco online, Carboni (EGLA): “I dati dimostrano che le preoccupazioni riguardo all’online sono sempre smentite”

“Alcuni interventi del Convegno sembravano aver riproposto pregiudizi riguardo alla presunta pericolosità del gioco online e all’opportunità di misure restrittive, ma i dati presentati immediatamente dopo, frutto delle interviste condotte dall’IPSOS, hanno subito smentito le preoccupazioni”. Giovanni Carboni di EGLA – European Gambling Lawyers and Advisors – commenta così i risultati del Convegno di presentazione del “Rapporto sul gioco d’azzardo 2017” prodotto della Fondazione Bruno Visentini su incarico della Fundaciòn Codere e basato sull’indagine condotta dall’IPSOS. I risultati dell’indagine, condotta mediante 1.000 interviste telefoniche su persone di età compresa tra 18 e 75 anni, indicano che circa il 44% degli intervistati ha giocato ad almeno un gioco per soldi nell’ultimo anno. “È un dato in linea con quelli emersi da varie indagini condotte nel passato – osserva Carboni -. Il numero degli intervistati che ha dichiarato di giocare online è 56 su 1.000, dei quali 52 gioca sia online sia nei luoghi fisici e solo 4 quindi gioca soltanto online. I giocatori online, insomma, sono pochi soprattutto se teniamo conto che è offerta online l’intera gamma dei giochi, non solo casino, poker, scommesse, ma anche bingo, lotto, superenalotto, etc.. E sono pochissimi i giocatori solo online” osserva Carboni. “Secondo l’indagine sul totale dei 56 giocanti online, quasi il 42%, cioè 23 intervistati, utilizza piattaforme illegali e molti di essi giocano tuttora sia su siti illegali che legali. Si deve però osservare che è in atto un continuo flusso di operatori che abbandona l’offerta online illegale e che alcuni grandi operatori sono in attesa del bando dell’online per trasferire nell’ambito legale la propria raccolta, soprattutto nel settore delle scommesse, grazie all’adeguamento del profilo impositivo introdotto l’anno scorso”.
“Osserviamo ora i dati della spesa pro-capite e confrontiamo quella dell’online con quella degli apparecchi”, prosegue Carboni. “La proiezione a livello nazionale dei dati del campione IPSOS indica in 2 – 2,5 milioni il numero dei giocatori online. I dati del Politecnico per il 2016, riferiti al gioco legale, indicano in 1,7 milioni gli utenti unici. I numeri dei giocanti dell’indagine sono molto piccoli rispetto al campione, quindi l’errore statistico può essere significativo. È plausibile che i giocatori in totale, su siti legali e illegali, siano circa pari 2 milioni. La spesa del gioco online legale è nota ed è pari a circa 1 miliardo di euro. La GdF che calcola in 5 miliardi di euro la raccolta del gioco online illegale, la corrispondente spesa del gioco online illegale è stimabile in circa mezzo miliardo di euro. In conclusione i 2 milioni di giocatori online spendono 1,5 miliardi di euro, cioè circa 750 euro pro-capite in media, 2 euro al giorno”. Anche i giocatori di AWP e VLT sono pochissimi, secondo lo studio, anzi molto meno dei giocatori online. Hanno dichiarato di aver giocato nell’ultimo anno, anche occasionalmente, alle Newslot 1,1% degli intervistati e altrettanti 1,1% alle Videolottery (VLT). “Significa che su 1.000 intervistati solo 11 hanno dichiarato di giocare le AWP e altrettanti alle VLT – osserva Carboni. Ritengo che in precedenza non si disponesse di un dato di tale tipo. E presumibile ci sia un notevole overlap tra le due platee di giocatori. Va inoltre considerato che su numeri così piccoli l’incertezza statistica è notevole. Ma proiettando i dati a livello nazionale l’indagine ci sta dicendo che non più di un milione di giocatori nell’anno ha sostenuto la spesa del gioco delle AWP e Videolottery, che è pari a circa 9 miliardi di euro. I giocatori delle Newslot e AWP spendono pertanto in media pro-capite circa 9.000 euro all’anno, 25 euro al giorno (12 volte la spesa pro-capite dell’online). La diversa attenzione oggi dedicata al settore degli apparecchi rispetto a quello del gioco online è forse non ingiustificata”, conclude Carboni. lp/AGIMEG