“La ricerca fornisce l’ennesima prova evidente ed inconfutabile circa l’inconcludenza delle misure di divieto di pubblicità introdotte dal decreto dignità. Infatti risulta residuale l’impatto della pubblicità (4% scelta singola, driver predominante, 8% scelta multipla, fattore secondario). Emerge invece quanto il divieto di pubblicità sia addirittura controproducente, poiché viene fuori una problematica di percezione di quali siano i luoghi (online e fisici) legali. La pubblicità non funge quindi da stimolo, bensì costituisce strumento di informazione e canalizzazione della domanda di gioco (che esiste a prescindere) verso il circuito legale e quindi verso le tutele”. E’ quanto dichiarato ad Agimeg da Moreno Marasco, presidente di Logico, a margine della presentazione della ricerca “Gioco & Giovani” di Nomisma. “Emergono poi dei pregiudizi – ha continuato Marasco – non è considerato eclatante un dato di mancata recidiva del 70% dei rispondenti, ma “desta preoccupazione” il fatto che il 25% risponda di aver giocato nuovamente “a volte”. Inoltre si ritengono per assurdo più tutelanti i luoghi fisici, mentre pare evidente – ha concluso – che l’online legale (che come sappiamo rappresenta solo il 5.5% dei giocatori e 8% della spesa) sia la soluzione ai problemi evidenziati dalla ricerca”. lp/AGIMEG