Giochi, Baretta (Mef): “Legge Piemonte provocherà il taglio del 91% delle slot”

“L’approccio seguito dal Governo è stato coraggioso, visto che ha cambiato radicalmente l’ottica. Non è un caso che la gestione dei giochi sia affidata ai Monopoli, quindi a un’agenzia del Mef, ma da un anno a questa parte cerchiamo di intensificare i rapporti con il Ministero della Salute” lo ha detto il sottosegretario Pier Paolo Baretta nel corso dell’audizione in Commissione Finanze alla Camera. E venendo al confronto con gli enti locali “La teoria delle distanze provoca una contraddizione nel territorio, ovvero zone particolarmente scoperte o salvaguardate, e altre zone dove si provoca un intasamento. A un certo punto avevamo pensato di estendere le distanze su tutto il territorio nazionale, ma la lista dei luoghi sensibili che avevamo proposto è stata giudicata troppo esigua. L’accordo lo abbiamo trovato stabilendo che lo Stato non sarebbe intervenuto sulla regolamentazione del territorio, lasciando questo aspetto alle Regioni, e quindi ai Comuni. Ma le Regioni – con le formule che ritengono opportune – devono garantire che il numero di slot venga preservato”. Il Governo ha appunto previsto un taglio del 35% delle macchine

E sulle reazioni all’accordo, Baretta ha citato due casi limite: “Da un lato c’è stata la Liguria che ha adottato una moratoria, proprio per attendere l’intesa. Dall’altro il Piemonte che già aveva adottato una legge più restrittiva, che è entrata in vigore proprio in concomitanza con l’accordo”. Il sottosegretario ha quindi spiegato che di fatto la legge piemontese “provocherà una riduzione del 90-91% delle macchine. L’accordo tra Stato Regioni o è una  trappola da demolire, o è un valore da rispettare. Nel primo caso non andava firmato, nel secondo va difeso” ha detto ancora Baretta, sottolineando poi che ci sono altre leggi regionali, come quella dell’Emilia Romagna e e della Liguria, che “sono prossime alla scadenza”, ovvero a breve verranno sostituite da normative più severe. gr/AGIMEG