Baretta (ex Sottosegr. Mef) ad Agimeg: “Il Consiglio di Stato ha confermato la bontà del nostro accordo Stato-Regioni. Oggi il mercato del gioco è allo sbando e senza prospettive”

“Ignorata Intesa Stato-Regioni del settembre 2017. Necessario procedere su questa via anche in assenza del relativo decreto ministeriale”. C’era anche questa specifica nel parere che il Consiglio di Stato ha inviato qualche giorno fa al Mef. Si trattava di un parere sul Bando di gara per le nuove concessioni di scommesse sportive, parere che di fatto ha bloccato la promulgazione della gara. Nel documento del Consiglio di Stato venivano anche chieste le ragioni sia per aver trascurato l’accordo tra Stato ed Enti Locali raggiunto in Conferenza Unificata, sia per la mancata adozione del relativo decreto. Insomma una rivalutazione “certificata” di quell’Intesa voluta fortemente dall’ex sottosegretario al Mef con delega ai giochi Pier Paolo Baretta, intesa che aveva all’epoca comunque suscitato critiche ed anche episodi di fuoco amico, come nel caso del Governatore della Puglia Michele Emiliano. Ma come valuta oggi Baretta il parere del Consiglio di Stato e come vede il futuro del settore dei giochi, sono tra gli argomenti dell’esclusiva intervista rilasciata ad Agimeg.

L’Intesa raggiunta poco meno di due anni fa, frutto di un lavoro di mesi portato avanti in prima persona da lei, è stata rivalutata dal Consiglio di Stato dopo le critiche dell’epoca. Era un’Intesa che cercava di bilanciare le esigenze sociali con gli interessi delle aziende e dei lavoratori del settore.

“Quello che andrebbe fatto ora è riprendere il confronto con le Regioni per arrivare a completare il lavoro che avevamo iniziato e dare certezza al settore, che oggi è completamente allo sbando e non ha alcuna prospettiva. L’idea che si possa arrivare a soluzioni su argomenti così complicati senza compromessi, è una cosa che non può stare in piedi. Quella soluzione era un compromesso che teneva conto delle diverse esigenze e forse l’errore che abbiamo fatto, ed è quello che il Consiglio di Stato evidenzia, è che dovevamo poi mettere in pratica la cosa con i relativi decreti attuativi. Ma ormai eravamo nella fase conclusiva della Legislatura e dopo aver perso le elezioni ci siamo fermati. Resto però convinto che quell’accordo era una soluzione che poteva anche essere ripresa in un confronto successivo per essere ulteriormente migliorata. Non è accettabile però che adesso resti tutto fermo. E comunque è vero che quell’accordo si dimostra, con il tempo, che poteva essere un’ottima soluzione per dare delle risposte concrete. Ricordo che avevamo ridotto del 30% le slot, dando però anche un equilibrio al mercato”.

Era riuscito, tra mille difficoltà, a dare una risposta equilibrata ai vari interessi

“Bisognerebbe riprendere il dossier, non lasciar morire così una situazione che sta logorando il settore senza una prospettiva. Avevamo ridotto sì le macchinette, ma garantendo comunque un’operatività. Su una riduzione del 30% delle slot, avevamo garantito però un mercato rimanente del 70%”, mentre ora si sta andando verso una chiusura totale. L’unica cosa che ha fatto il nuovo Governo nel settore dei giochi è stato un intervento sulla pubblicità, operazione che avevamo già impostato noi, bloccandola dalle 7 alle 22. Per la ludopatia non c’è stato nessun ulteriore intervento, oltre a quello della riduzione delle slot che però appartiene alla nostra Legislatura”. es/AGIMEG