Giochi, Frosini (Lottomatica): “Politiche paraproibizionistiche rischiano di indirizzare giocatori verso l’illegale. Necessaria riflessione sulla liquidità internazionale con paesi come la Francia”

“Le opportunità di investimenti necessitano di una adeguata stabilità regolatoria. Ben venga dunque il recepimento di direttive del legislatore comunitario per uniformare la regolamentazione a contrasto del riciclaggio tra i Paesi Ue. Va tuttavia ricordato che il settore giochi in Italia è fortemente regolato e negli anni ha dato grandi soddisfazioni alle imprese e ai giocatori”. E’ quanto ha dichiarato Giuliano Frosini, direttore Public Affairs Lottomatica, nel corso del Convegno “Antiriciclaggio: non si gioca con le regole”. “Già nella terza direttiva erano previste norme a contrasto del riciclaggio di denaro, ma la quarta direttiva ha ampliato la platea fornendo linee guida ai singoli Stati, con la novità che il rischio per un Paese deve essere valutato dal Paese stesso. Il sistema italiano è unico per modello distributivo e recentemente sono state strette ulteriormente le maglie per evitare fenomeni di riciclaggio. Da questo punto di vista bisogna riflettere sull’opportunità della condivisione di giochi con altri Paesi come ad esempio la Francia nel caso della liquidità internazionale: la Francia 10 anni fa ha creato un ente per regolare il gioco online, ma oggi è un mercato sostanzialmente asfittico e con pochi operatori e ora si fa capofila di operazioni che hanno impatto sulla direttiva e si riflettono anche sul nostro Paese. Perchè l’Italia dovrebbe condividere i propri giocatori con quelli francesi?”. Per Frosini una direttiva troppo stingente potrebbe portare a “politiche paraproibizionistiche che rischiano di indirizzare giocatori verso l’illegale, serve invece irrobustire i controlli nei punti vendita, attraverso la crescita della cultura dei pagamenti elettronici. Il nostro modello – ha concluso Frosini – è il migliore tra quelli Ue e la politica deve capire che se si implementano troppo le direttive bisogna valutare le conseguenze”. cr/AGIMEG