Fasce orarie e distanziometri: i Comuni che hanno detto “no” al gioco

Fasce orarie, distanziometri, e incentivi per i locali che rinunciano alle slot. Anche questa settimana sono numerosissimi i Comuni italiani che hanno adottato provvedimenti per limitare il gioco. Intanto però Sapar ha intrapreso una dura campagna stampa contro gli interventi scomposti, e il presidente dell’associazione Domenico Distante ha avuto un confronto con il Presidente della Commissione contro la ‘Ndrangheta Arturo Bova

Nogarin (sindaco Livorno): “Negli ultimi 3 anni abbiamo rilasciato solamente 10 licenze per l’attivazione di apparecchi da gioco”

Equità vuol dire anche “mettersi dalla parte di chi soffre di una delle patologie del nostro tempo, il gioco d’azzardo. Pensate che nel 2001 il Comune ha rilasciato l’autorizzazione per l’attivazione di ben 140 apparecchi per la vincita in denaro. E negli anni successivi siamo rimasti su queste cifre. Negli ultimi 3 anni invece non solo abbiamo rilasciato 10 licenze in tutto, ma soprattutto abbiamo approvato un regolamento che ci permetterà di non vedere nuove aperture sul nostro territorio e, al contrario, di chiudere qualche esercizio. Perché le regole ci sono da tempo, ma non sempre vengono rispettate. Avete visto una delle ultime sale slot aperte in città? Sta a duecento metri dal Nautico, che sarebbe uno dei famosi luoghi sensibili. Come è possibile che possa accadere tutto questo? Ecco, questo è il motivo per cui abbiamo voluto siglare un protocollo con la questura per il rispetto della distanza”. E’ quanto ha detto Filippo Nogarin Sindaco di Livorno tracciando il bilancio del suo mandato.

San Paolo (BS): approvato regolamento per prevenzione e contrasto al Gap

Il Comune di San Paolo (BS), durante l’ultimo Consiglio comunale, ha approvato il regolamento per la prevenzione e il contrasto delle patologie e delle problematiche legate al gioco d’azzardo.

A Occhiobello (RO) limiti orari e distanziometro a 500 metri dai luoghi sensibili per gli apparecchi da gioco

Stretta sul gioco nella provincia di Rovigo. A Occhiobello, il consiglio ha approvato il regolamento per le sale giochi e l’installazione di apparecchi e congegni da intrattenimento. Secondo quanto previsto dalla normativa, gli apparecchi da gioco possono funzionare tra le 10 e le 13 e tra le 17 e le 22 di tutti i giorni, compresi i festivi, al di fuori della fascia oraria prevista dal regolamento devono essere spenti e disattivati. Gli orari di apertura delle sale giochi autorizzate, inoltre, vanno dalle 9 alle 23 di tutti i giorni, compresi i festivi. Il regolamento fissa inoltre il distanziometro ad una distanza di 500 metri dai luoghi ritenuti sensibili. Secondo quanto previsto dal testo, ai titolari che non installano o disattivano all’interno delle loro attività apparecchi di intrattenimento con vincita in denaro potranno essere concesse agevolazioni che verranno individuate dalla giunta. Nei confronti di coloro che non rispetteranno il regolamento saranno applicate sanzioni amministrative pecuniarie da 500 a 10mila euro.

Guardavalle (CZ): Tari ridotta del 50% ai locali no slot

Approvato a Guardavalle, nella provincia di Catanzaro, il Piano finanziario della Tari, la tassa sui rifiuti, per il 2019. Sono state concepite novità per valorizzare il centro storico della cittadina ionica, attraverso delle agevolazioni sulle tariffe della tassa sui rifiuti. Tra queste, la riduzione del 50% sulle somme dovute dai cittadini per la Tari a favore delle nuove imprese e le nuove attività commerciali “No Slot”, valida per i prossimi cinque anni.

De Carlo (Comm. veneto FI): “Attiveremo subito i nostri consiglieri regionali per modificare la legge sul gioco. Necessario implementare elenco luoghi sensibili”

“Attiveremo subito i nostri consiglieri regionali per modificare la legge sul gioco. I comuni devono avere tutte le armi possibili per contrastare questa piaga”. E’ quanto ha detto il deputato e commissario veneto di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, in merito alla sentenza del Tar Veneto che ha concesso l’apertura di una sala slot nella zona artigianale di Belluno. “È necessario sanare la norma, inserendo anche gli sportelli bancomat tra i luoghi sensibili nella legge regionale, tanto più se, come afferma il sindaco Massaro, questi sono evidenziati come un problema anche dal Servizio Dipendenze della Ulss”, ha continuato.

Treia (MC): Tari ridotta del 30% agli esercizi no slot

Il Comune di Treia, nella provincia di Macerata, ha previsto la riduzione della Tassa Rifiuti, Tari, per le utenze non domestiche che decideranno di non installare nei propri locali apparecchiature da gioco oppure che provvedano ad eliminare quelle già esistenti. Gli esercizi commerciali “no slot” saranno premiati con la riduzione del 30% della Tari.

A San Giovanni in Marignano (RN) limitati gli orari degli apparecchi da gioco. Slot accese dalle 08:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 19:30

Stretta sul gioco nella provincia di Rimini. A San Giovanni in Marignano, con un’apposita ordinanza, sono stati disciplinati gli orari di funzionamento degli apparecchi da gioco. Le fasce orarie prestabilite sono dalle 08:30 alle ore 12:30 e dalle ore 15:30 alle ore 19:30, di tutti i giorni feriali e festivi. Nelle altre fasce orarie gli apparecchi dovranno essere spenti dal gestore. La normativa dispone poi “l’obbligo a tutti i titolari delle attività in cui sono installati apparecchi di gioco, di rendere noto al pubblico con l’apposito cartello da collocare sulla porta di ingresso del locale l’orario di funzionamento degli apparecchi, che deve sempre rispettare i limiti massimi disposti con la presente ordinanza. Fatta salva l’applicazione di altre disposizioni di legge, nonché delle previsioni del codice penale, la violazione alle disposizioni previste dalla presente ordinanza composta la sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di 50,00 ad un massimo di euro 500,00. Ai soggetti che nel corso di un anno solare commettono 2 violazioni (o per ogni violazione successiva alla seconda); è disposta la sanzione accessoria della sospensione del funzionamento di tutti gli apparecchi di intrattenimento e svago con vincita in denaro collocati nel locale per un periodo non superiore a 5 giorni, anche se il responsabile ha preceduto al pagamento della sanzione”. Da luglio, inoltre, il Ministero comunicherà in tempo reale al Comune quali macchine saranno funzionanti negli orari diversi da quelli prescritti, permettendo così di procedere alle relative sanzioni.

Rodriquez (cons. Marsala): “Approvato atto di indirizzo a contrasto del Gap”

“E’ stato approvato, in data odierna, un atto di indirizzo da me presentato e protocollato in data 1 marzo 2017 e prelevato dalla collega di maggioranza, Linda Licari, due settimane fa per la discussione e la successiva votazione in consiglio comunale”. E’ quanto ha detto il consigliere comunale di Marsala, nella provincia di Trapani, Aldo Rodriquez, del Movimento Cinque Stelle. “Continuerà dunque incessantemente la nostra lotta contro la ludopatia e il gioco dazzardo patologico. Tanto che in Commissione Parlamentare Antimafia è stato creato un apposito Comitato, presieduto dal Senatore Giovanni Endrizzi, Portavoce M5S in Senato, nel quale verranno audite le autorità competenti nel ramo della lotta alla ludopatia e al gioco d’azzardo”, ha aggiunto. “Quando ho presentato l’atto di indirizzo, suggeritomi dal meetup “Movimento 5 Stelle Marsala” e sostenuto dal meetup “Marsala in Movimento”, mi sono chiesto cosa muovesse gli amministratori comunali e regionali a non prendere provvedimenti affinché si potesse porre un argine al proliferare dei problemi legati all’azzardopatia che continua a gettare nella miseria intere famiglie e a caricare di costi il nostro sistema sanitario. Noi del M5S abbiamo difficoltà a credere che i profitti di alcuni imprenditori possano condizionare la politica di un amministratore pubblico che dovrebbe salvaguardare l´interesse della collettività. Proprio per tutelare questa sempre crescente fetta di cittadini ho avvertito la necessità di presentare questo atto di indirizzo al fine di frenare e limitare l’accesso alle sale scommesse, alle SLOT ed alle VLT. Siamo felici che il presente atto di indirizzo sia stato votato all’unanimità dal Consiglio Comunale di Marsala. E’ giusto che sia così! Se i provvedimenti adottati risultano a favore della collettività nessuno deve avere alcuna difficoltà a votare le norme proposte. Abbiamo assunto l´impegno di improntare la nostra azione politica a tutela dei più deboli e per favorire lo sviluppo sociale soprattutto delle classi più bisognose e svantaggiate favorendo il superamento delle disuguaglianze. Su questa linea è orientato il mio modo di fare politica”, ha concluso.

Calabria, Sapar incontra Bova (pres. Commissione contro ‘Ndrangheta). Distante: “Tutelare gli interessi di tutti nel rispetto delle regole”

“È stato un incontro costruttivo tra le parti e di questo ringraziamo il presidente della Commissione contro la ‘Ndrangheta in Calabria Arturo Bova. Siamo per la tutela di tutti, siamo per la difesa della legalità e della filiera del settore del gioco legale, convinti che la ludopatia sia una battaglia da affrontare insieme con le istituzioni”.

Queste le dichiarazioni del presidente Sapar Domenico Distante al termine della riunione tecnica tenutasi a Catanzaro presso la sede della Regione Calabria con il presidente della Commissione anti ‘ndrangheta Arturo Bova.

Nel corso dell’incontro – dichiara Distante – sono stati affrontati alcuni aspetti critici della legge regionale 9/2018 che dispone a nostro avviso interventi dannosi per l’intero settore del gioco di Stato.

C’è stata la volontà comune di individuare una soluzione ottimale che ci consenta di difendere il comparto, le imprese del settore e i posti di lavoro salvaguardando secondo un più corretto equilibrio gli obiettivi della legge di contrasto alla ludopatia potenziando la formazione degli operatori e l’informazione”.

“È essenziale in questa fase parlare soprattutto di legalità – afferma il presidente Sapar – di rispetto delle regole e di totale intransigenza per chi non le rispetta”. “C’è la volontà comune – conclude Distante – di trovare un’intesa per dare una risposta alla ludopatia anche attraverso la riduzione dell’offerta di gioco sul territorio con riferimento alla diminuzione di apparecchi da intrattenimento anche per i piccoli esercizi commerciali come i bar, preservando al contempo gli operatori che dispongono di una piccola fonte di reddito, nonché il lavoro delle imprese tutelando gli investimenti, la trasparenza e tutti gli interessi in campo”.

Limiti orari a Cairo Montenotte, FIT e STS pronti a presentare ricorso per ottenere l’annullamento dell’ordinanza

“Cairo Montenotte decide di seguire la strada infausta aperta da Ventimiglia e, con un’ordinanza che entrerà a pieno regime all’inizio di maggio, spegnerà le slot di giorno per consentirne il funzionamento solo nelle ore notturne. La logica – che logica non è – di restituire un’immagine diurna della città scevra da vizi passa dalla provincia di Imperia a quella di Savona con un duplice risultato. Il primo: che nessuno ne trarrà giovamento. Non i giocatori “sani” cui verrà meno un’occasione di svago; non i giocatori problematici, che potranno eventualmente consumare la loro dipendenza nella solitudine dei pochi esercizi aperti di notte o, peggio ancora, rivolgendosi all’offerta illegale; non i ricevitori autorizzati di gioco tra cui i tabaccai che lavorano con il sole e alla luce del sole”. E’ quanto si legge in una nota STS, il Sindacato Totoricevitori Sportivi. “Il secondo: che, come già accaduto a Enrico Ioculano, Sindaco di Ventimiglia, anche Paolo Lambertini, primo cittadino di Cairo, si vedrà notificare un atto da parte del TAR Liguria cui la Federazione Italiana Tabaccai ricorrerà immediatamente per ottenere l’annullamento dell’ordinanza. Il ricorso, sul quale l’ufficio legale FIT sta già lavorando, verrà presentato nel caso in cui il Sindaco, con un gesto di buon senso, non decida nel frattempo di revocare l’odiosa ordinanza in regime autotutela. La FIT e il Sindacato Totoricevitori Sportivi sono dunque pronti a dare battaglia, ancora una volta, all’uso insensato del potere legislativo regolamentare da parte di chi crede di salvaguardare la salute dei cittadini uccidendo un settore economico legale”, conclude.

Febi (ass. Fermo): “Allo studio sgravi per esercizi commerciali che dismettono le slot”

E’ stato sottoscritto il Protocollo d’Intesa sulle politiche di bilancio 2019 fra Amministrazione Comunale di Fermo e Segreterie territoriali di Cgil-Cisl-Uil e Spi-Fnp-Uilp. Ad illustrarlo sono stati, nel corso di una conferenza stampa, il sindaco Paolo Calcinaro, l’assessore al bilancio Savino Febi ed i rappresentanti delle tre single sindacali Cgil, Cils e Uil e di Spi, Fnp e Uilp. Il Protocollo prevede fondi per Ambito Sociale raddoppiati in tre anni, sostegni a famiglie a basso reddito e con studenti fuori sede, lotta all’evasione fiscale, tariffe invariate, 30 stabilizzazioni fra Comune e Ambito. In particolare, l’assessore Febi ha sottolineato “l’importanza e l’esito della misura del Baratto amministrativo, il mantenimento della convenzione con la Farmacia Comunale, il mantenimento delle tariffe dei servizi degli anni precedenti e che dunque rimangono invariati, i recuperi fiscali e dell’ipotesi allo studio di sgravi per esercizi commerciali che sono privi o dismettono slot machine”.

Tosi (Sindaco Fiorano Modenese): “Contrasto del Gap, necessario affiancare ad operazioni repressive iniziative positive”

Da sabato 13 aprile fino al 6 maggio, si terrà l’ultimo progetto di TILT Associazione Giovanile e Associazione Balena Ludens, promosso dal Comune di Fiorano Modenese, nella provincia di Modena, e sostenuto dall’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico all’interno del GAL e del Piano locale per la prevenzione e il contrasto al gioco d’azzardo patologico. “Esprimo soddisfazione per questa iniziativa nata da un gran senso di responsabilità di alcuni giovani, particolarmente impegnati per migliorare la propria città ed esprimere creatività e senso civico. La cosa assume particolare valore proprio perché si tratta di giovani, i quali dimostrano le grandi potenzialità positive che possono esserci in quell’età. Noi consideriamo una ricchezza per il Paese la loro collaborazione e noi non faremo mai venir meno la nostra. Il disturbo da gioco d’azzardo è una piaga terribile anche del nostro territorio ed è assolutamente necessario affiancare ad operazioni repressive iniziative positive come questa”, ha detto Francesco Tosi, Sindaco di Fiorano Modenese. Tante dunque le associazioni del territorio coinvolte nel progetto, che daranno il proprio contributo organizzando uno o più appuntamenti.

A Montemarciano (AN) la Polizia locale organizza un corso di formazione sul contrasto del Gap

Focus sul contrasto al gioco patologico nella provincia di Ancona. Il Comando della Polizia locale di Montemarciano organizza un corso di formazione rivolto agli agenti della Pm e a tutte le forze di polizia, ai funzionari degli Uffici Commercio, Suap e agli operatori del settore sul contrasto del gioco patologico. Il corso è intitolato “Gioco pubblico: normativa di riferimento, caratteristiche dell’offerta e procedimento sanzionatorio”

Stretta sul gioco a Morbegno (SO), prima un regolamento poi l’ordinanza che limita gli orari degli apparecchi

Stretta sul gioco nella provincia di Sondrio. A Morbegno arriva un nuovo regolamento sul gioco che, come illustrato nell’ultima commissione consiliare dall’assessore ai Servizi sociali Lidia Moretto, è frutto di “un lavoro partito fra il 2015 e ripreso nel 2017 con un gruppo di Comuni, Provincia, Cm, relativi Ufficio di Piano e Ats che hanno partecipato con noi al bando regionale “Insieme contro l’azzardo””. Seguirà al regolamento l’ordinanza del sindaco che potrà intervenire “sugli orari in cui il gioco è consentito, con la facoltà di una riduzione sino a 6 ore giornaliere”, ha detto l’assessore al Commercio, Annalisa Perlini.

A Patti (ME) una nuova ordinanza sul gioco, fissati limiti orari e distanziometro a 500 metri dai luoghi sensibili

Stretta contro il gioco nella provincia di Messina. Il sindaco di Patti, Mauro Aquino, con un’ordinanza ha limitato gli orari degli apparecchi da gioco e fissato il distanziometro dai luoghi sensibili. Nello specifico, è vietata la collocazione di nuove attività legate al gioco a meno di 500 metri da scuole, luoghi di culto, centri di aggregazione sociale, strutture culturali, centri ricreativi e sportivi, strutture residenziali operanti in ambito sanitario e socioassistenziale. Secondo quanto previsto dalla normativa, le sale gioco potranno rimanere aperte dal 15 settembre al 15 giugno, dal lunedì al sabato dalle ore 13 alle 24, mentre la domenica e festivi dalle 10 alle 24. Nel restante periodo dell’anno dal lunedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 24. Per coloro che non rispetteranno le nuove disposizioni, sono previste sanzioni amministrative da un minimo di 100 ad un massimo di 500 euro.

Satriano di Lucania (PZ): protocollo d’intesa tra Comune e associazione di promozione sociale per contrastare il Gap

Focus sul contrasto al gioco patologico nella provincia di Potenza. E’ stato firmato un protocollo d’intesa tra il Comune di Satriano di Lucania e un’associazione di promozione sociale e di contrasto al gioco. Il protocollo d’intesa prevede la realizzazione di iniziative di sensibilizzazione, informazione, formazione e istituzione di sportelli di ascolto e di gruppo di auto mutuo aiuto finalizzati al contrasto del gioco patologico

Segnana (ass. Provincia Trento): “A partire da agosto 2020, tutti gli apparecchi da gioco localizzati in zone sensibili dovranno essere rimossi”

“La legge provinciale n. 13 del 2015 prevede alcune iniziative rivolte a contenere la diffusione del gioco d’azzardo pubblico, riconducibili a due tipologie: da una parte, le azioni di formazione e informazione, prevenzione e cura, di competenza dell’ambito socio sanitario; dall’altra, le azioni volte alla disincentivazione dall’accesso al gioco, anche se lecito, vietando la collocazione degli apparecchi da gioco in prossimità dei luoghi frequentati dalle persone più vulnerabili, di competenza dell’ambito commerciale. In merito a questo secondo ambito, si fa presente che la Giunta Provinciale sta valutando come meglio qualificare le limitazioni della diffusione del gioco e la promozione della prevenzione e del contrasto delle dipendenze da gioco che già l’attuale legge prevede tra le finalità della stessa”. Questa la risposta dell’assessore alla salute della Provincia di Trento Stefania Segnana all’interrogazione presentata dai consiglieri del Movimento 5 stelle Filippo Degasperi e Alex Marini. “Le attività svolte dall’Apss per contrastare il gioco d’azzardo patologico sono articolate in interventi di prevenzione e in interventi di cura e di riabilitazione. L’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento tramite il Dipartimento Prevenzione è attiva attraverso iniziative di prevenzione primaria con un impegno diretto da parte del Servizio Dipendenze ed Alcologia che ha iniziato ad operare in sinergia nelle attività di prevenzione già prima dell’attuale fusione in un unico servizio. Le attività di prevenzione primaria si prefiggono di rendere la popolazione consapevole dei rischi e delle potenziali conseguenze negative associate al gioco d’azzardo eccessivo. L’obiettivo è offrire ai cittadini ed a categorie specifiche di soggetti (es. giovani, anziani, ecc.) informazioni utili a promuovere comportamenti responsabili anche nei confronti del gioco. Esempi di questo tipo di misure sono le campagne di consapevolezza dei rischi associati al gioco e le indicazioni sulle reali probabilità di vincita. L’attività di prevenzione primaria viene svolta nelle scuole con il contributo di risorse umane interne ad APSS e di professionisti esterni. I progetti di educazione alla salute sono rivolti agli insegnanti (Scuola Primaria e Secondaria di 1° grado) e ad insegnanti e studenti (Scuola Secondaria di 2° grado e Centri di Formazione Professionale). Le iniziative non sono rivolte specificatamente alla dipendenza da gioco, ma sono orientate, in accordo con la letteratura internazionale, alla promozione della salute e del benessere tramite l’apprendimento delle life skill, con cui si intendono quelle competenze emotive, relazionali e cognitive che consentono di operare scelte consapevoli. Infatti queste competenze possono influenzare la percezione di autoefficacia, autostima e fiducia in se stessi giocando un ruolo importante nella promozione del benessere mentale. Nel caso delle dipendenze patologiche esercitano un importante effetto preventivo nel momento della scelta di un comportamento rischioso, scelta che per lo più si connota come conformistica piuttosto che trasgressiva. Gli interventi effettuati sulla popolazione scolastica sono dedicati o direttamente ai ragazzi o ai docenti. Gli interventi di prevenzione che vedono coinvolti prevalentemente i ragazzi sono i progetti di peer education. L’educazione tra pari, metodologia utilizzata in diversi settori della medicina e della disciplina educativa in generale, si basa sul presupposto che lo stesso concetto permea e viene assorbito con maggiore successo se viene trasmesso da un “pari” che non dall’esperto che viene da un altro mondo, che l’adolescente non riconosce e che pertanto decodifica come non autentico. I progetti di peer education prevedono la selezione di un gruppo di peer leader che verrà formato sul tema degli stili di vita, sulle life skill in particolar modo la capacità critica e di scelta. I peer leader finito il percorso formativo porteranno a cascata nelle classi dei pari quanto appreso. Bisogna sottolineare come i peer rimangono “capitale umano” della scuola, ma non solo, anche della intera comunità. Alcuni di loro infatti continuano anche fuori dalla scuola ad essere opinion leader in positivo nei gruppi giovanili. La peer education prevede anche un coinvolgimento dei docenti. Gli interventi informativi vengono attuati solo in risposta a specifiche richieste motivate. Sono inoltre previsti progetti specifici per i docenti, come i corsi di formazione nelle scuole medie superiori e il progetto unplugged nelle scuole medie inferiori. Il progetto unplugged è un progetto preventivo orientato allo sviluppo delle life skill da parte dei ragazzi e consiste nella formazione dei docenti affinché siano loro a trasmettere quanto appreso ai ragazzi. Il vantaggio di questo progetto è che, i docenti formati, rimangono patrimonio della scuola. I progetti unplugged di peer education sono riconosciuti efficaci dalla Comunità Europea tuttavia hanno incontrato scarso interesse negli istituti scolastici trentini”, ha aggiunto. ” Per quanto riguarda invece la prevenzione primaria di comunità, le iniziative di informazione rivolte alla popolazione generale sono state numerose e condotte spesso in collaborazione tra professionisti del Servizio Dipendenze ed AMA, l’associazione di Auto Mutuo Aiuto convenzionata con APSS, proprio per integrare diverse strategie di risposta al fenomeno ed ampliare la possibilità di accesso alle cure per coloro che manifestavano problemi relativi al gioco d’azzardo. Nel corso degli ultimi anni sono diminuite questo tipo di richieste così come sembra essersi stabilizzato il numero di accessi ai servizi per gioco d’azzardo patologico. La prevenzione secondaria mira a diminuire il danno potenziale per i giocatori a rischio e problematici prevenendo lo sviluppo di una dipendenza. L’ APSS ha dato avvio nel 2016 (cfr. deliberazione del Direttore generale n.399 di data 8 agosto 2016) ad una collaborazione con il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Trento per rafforzare l’ambito della prevenzione e della sensibilizzazione attraverso un piano di ricerca e un piano di formazione. In particolare il piano di ricerca si è posto l’obiettivo di rilevare la percezione degli esercenti circa il gioco d’azzardo e la normativa che lo regola ed il profilo socioanagrafico e comportamentale del giocatore-tipo e del giocatore patologico; per questo è stata realizzata nel 2017 una specifica indagine che ha coinvolto oltre 300 esercenti operanti sul territorio provinciale. Il piano formativo è quindi stato orientato alla sensibilizzazione degli esercenti dei locali in cui vi è un’offerta di gioco d’azzardo al fine di conoscere meglio il fenomeno e intercettare precocemente chi sta sviluppando una problematica. I due piani di attività risultano fortemente interconnessi, tanto da caratterizzare l’attività come un percorso di ricerca\azione. Infatti – ha detto -, se il piano di ricerca aveva l’obiettivo di indagare negli esercenti la loro percezione circa i diversi aspetti del gioco d’azzardo, tale rilevazione trova ricaduta operativa nella strutturazione degli interventi formativi (in linea con la Legge provinciale n.13\2015) rivolti agli esercenti attraverso la progettazione e conduzione di focus group con il duplice obiettivo di affrontare gli aspetti relativi alla normativa che regola il gioco d’azzardo e di attivare un confronto su come stabilire una relazione\comunicazione con il giocatore e su come affrontare casi potenzialmente problematici. In accordo con il Commissariato del Governo (con il quale è stato anche stipulato nel giugno 2017 un protocollo di collaborazione con la Provincia di Trento) sono stati coinvolti gruppi di operatori delle Forze dell’Ordine (Carabinieri e Polizia). Sono stati inoltre organizzati dei corsi/gruppi di formazione per gli esercenti e per operatori delle sale da gioco nelle zone dell’Alto Garda e della città di Trento nonché l’associazione BingoTime. L’obiettivo principale, a lungo termine, del “Progetto di contrasto alla ludopatia” sta nella creazione di rapporti collaborativi con gli esercenti e gli operatori di gioco per promuovere la consapevolezza rispetto ai rischi e alle problematiche connesse al gioco d’azzardo, incrementando contestualmente le conoscenze relative alla normativa del settore e ai Servizi di prevenzione e cura presenti nel territorio provinciale, di modo che l’esercente abbia tutti gli strumenti per poter avere un ruolo attivo nella relazione con il cliente giocatore, riconoscendo il soggetto potenzialmente a rischio e, se necessario, agganciandolo ed indirizzandolo ai Servizi del territorio. Un importante ruolo nel contrasto dello sviluppo di nuovi casi di gioco d’azzardo patologico è stato inoltre svolto fin dal 2012 dall’alleanza per la tutela e la responsabilità condivisa nel contrasto e nella prevenzione del gioco d’azzardo patologico in cui i soggetti firmatari (Comune di Trento, Associazione AMA – Auto Mutuo Aiuto, Provincia Autonoma di Trento, Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, Comune di Rovereto, Casse Rurali Trentine, Consorzio Comuni Trentini, Confesercenti, Ordine dei Giornalisti, Coordinamento Nazionale delle Comunità d’Accoglienza – CNCA, Federazione Italiana Tabaccai – FIT, CONSOLIDA, Caritas), si sono impegnati alla prevenzione e al contenimento delle conseguenze sociali del gioco d’azzardo, nell’ambito delle rispettive competenze”, ha continuato. “Si parla invece di prevenzione terziaria quando ci si riferisce ai diversi tipi di trattamenti volti ad assistere le persone che stanno sviluppando o hanno sviluppato un problema nella gestione del gioco d’azzardo. Queste misure comprendono, ad esempio, la psicoterapia individuale o di gruppo, i gruppi di auto mutuo aiuto, la consulenza finanziaria e l’assistenza per la famiglia del giocatore. Prevenzione terziaria,

cura e riabilitazione hanno in realtà ampie aree di sovrapposizione. Il Servizio Dipendenze ed Alcologia svolge la funzione istituzionale di assessment e successiva presa in carico delle situazioni problematiche. In particolare, al soggetto che porta un problema di gioco d’azzardo al SerD, nell’ambito del processo di accoglienza e valutazione, viene fissato un colloquio o più frequentemente alcuni colloqui con lo psichiatra con finalità diagnostica. Il processo di valutazione prosegue con il contributo dell’equipe multidisciplinare che si avvale della collaborazione dei familiari eventualmente coinvolti. La valutazione iniziale comprende l’accertamento di un’eventuale comorbilità psichiatrica; inoltre viene effettuata una valutazione tossicologica dato il frequente riscontro di assunzione di sostanze nei giocatori problematici. E’ infatti necessario escludere che il disturbo del comportamento sia riconducibile alle fasi maniacali di un disturbo bipolare del tono dell’umore oppure alla sintomatologia maniacale indotta dall’uso di sostanze stimolanti come la cocaina; così come è necessario escludere che il comportamento sia secondario ad un trattamento farmacologico. La fase diagnostica può prevedere la somministrazione di test standardizzati. Per l’area sociale in particolare si sottolinea l’importanza della valutazione della situazione finanziaria. Per ciò che concerne il trattamento, il SerD propone prevalentemente interventi di tipo ambulatoriale. I programmi terapeutici proposti sono sempre individualizzati, cioè basati sia sull’analisi di ciascun caso clinico, che sulla definizione di un contratto terapeutico che non può non tener conto della rappresentazione del problema da parte dell’interessato nonché della compliance agli interventi terapeutici proposti. Pertanto gli obiettivi iniziali del trattamento sono tesi ad aumentare il livello di motivazione alla terapia con una serie di colloqui motivazionali o un percorso di tipo psicoeducazionale, per poter proporre un programma terapeutico che solitamente prevede l’integrazione di interventi delle diverse aree professionali. I programmi terapeutici includono prevalentemente interventi di tipo psicoeducativo, psicoterapico e psicofarmacologico. Vengono inoltre attuati interventi di gruppo di tipo psicoterapico e molto più raramente si ricorre ad interventi residenziali che costituiscono una tappa del processo di presa in carico del paziente qualora il livello di compulsività e/o di sofferenza soggettiva rendano necessario un maggior livello di protezione. Inoltre nell’ambito della convenzione con AMA annualmente rinnovata a partire dal 2012 viene ampliata la possibilità di accesso alle cure anche per coloro che per ragioni di privacy o timore di stigma difficilmente accederebbero al Servizio Dipendenze tramite incontri di informazione per i giocatori e loro familiari attraverso iniziative di gruppo, come occasioni di aggancio terapeutico e di consapevolezza e occasioni di cura e di sostegno nel processo riabilitativo tramite le attività di auto mutuo aiuto in gruppo con otto gruppi attivi sull’intero territorio provinciale. A partire dal 2007, anno in cui sono stati presi in carico i primi 4 giocatori patologici, la numerosità di questo tipo di pazienti è cresciuta esponenzialmente per arrivare poi a stabilizzarsi dal 2012 a tutt’oggi intorno alle 100 unità l’anno di cui circa 50 nuovi utenti”, ha precisato ancora. “La richiesta di proseguimento della convenzione con il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Trento è stata accolta con le seguenti finalità: Il prosieguo delle attività di formazione e sensibilizzazione al fine di sviluppare la conoscenza del fenomeno ed intercettare precocemente chi sta sviluppando una problematica. Attività rivolta agli esercenti dei locali in cui è presente un’offerta di gioco d’azzardo ed alle Forze dell’Ordine. Dopo una prima serie di eventi formativi rivolti a queste due categorie è, infatti, emersa la richiesta di dare proseguimento ad altre iniziative di questo genere andando ad intercettare soggetti in zone più decentrate da un lato, e operanti in particolari settori dall’altro (ci è giunta richiesta di formazione per circa sessanta operatori di sale dedicate). Un’attività di ricerca che consenta di monitorare gli esiti dei trattamenti. In particolare si propone l’opportunità di svolgere un’analisi di follow up su tutti i pazienti che, a partire dall’anno 2007, hanno svolto un percorso di cura presso il SerD per un problema di gioco d’azzardo patologico. Rispetto a ciò l’obiettivo è doppio: oltre ad uno prettamente valutativo (comprendere gli outcome dei giocatori GAP dopo un percorso al SerD e delineare i determinanti di un positivo percorso terapeutico), ci si pone infatti anche un obiettivo di progettazione (l’analisi consentirà presumibilmente di revisionare e migliorare le modalità di presa in carico e trattamento dei giocatori patologici che rappresentano un target relativamente nuovo per i Servizi delle Dipendenze e rispetto ai quali ancora non è stato svolto uno studio specifico di follow up)”, ha aggiunto ancora. “L’articolo 11, comma 1 della legge provinciale 13 del 2015 prevede che nella relazione sull’attuazione della legge sia data contezza della “diffusione delle sale da gioco e dei luoghi dove sono installati gli apparecchi per il gioco nel territorio provinciale e i cambiamenti nella loro distribuzione rispetto alla situazione preesistente”. Per la parte di competenza dell’ambito commerciale, la relazione effettuata sulla base dei dati forniti dall’Amministrazione delle Dogane e dei Monopoli evidenzia che nel territorio provinciale erano installate: alla fine del 2015: 474 VLT (Video Lottery) e 2.682 AWP (New Slot), per un totale di 3.156 apparecchi, distribuiti in 690 esercizi; alla fine del 2017: 424 VLT (Video Lottery) e 2.558 AWP (New Slot), per un totale di 2.982 apparecchi, distribuiti in 596 esercizi. Quindi complessivamente il numero di apparecchi attivi e installati in Trentino è diminuito del 5,5%, mentre gli esercizi con offerta di gioco pubblico sono diminuiti del 13,6%. La riduzione percentualmente più consistente ha interessato le VLT (Video Lottery, che raccolgono un maggior volume di gioco per macchina rispetto alle New Slot), diminuite nel periodo di oltre il 10,5%, mentre le AWP (New Slot) sono calate del 4,6%. La riduzione complessiva del numero degli apparecchi presenti sul territorio provinciale dovuta all’impossibilità di collocare nuovi apparecchi nelle zone cosiddette sensibili, dimostra che si sta perseguendo la finalità di disincentivazione dell’accesso al gioco prevista dalla legge provinciale, per quanto riguarda l’ambito commerciale. Tuttavia, gli effetti più importanti si avranno a partire da agosto 2020, termine entro il quale tutti gli apparecchi localizzati in zone sensibili dovranno essere rimossi. Si stima che la riduzione dovrebbe interessare oltre un apparecchio su tre. Inoltre, poiché la legge disciplina sul piano commerciale esclusivamente il contenimento degli apparecchi individuati dall’articolo 110, comma 6, del regio decreto n. 773 del 1931, laddove i numeri dimostrano il perseguimento degli obiettivi, utilizzare l’importo del gettito sull’imposta da gioco implica considerare anche una serie di opportunità di gioco che non sono limitate dalla legge in questione, ma che possono comunque essere oggetto delle attività di formazione ed informazione, prevenzione e cura, di competenza dell’ambito socio-sanitario. L’esito delle verifiche di cui al punto 1 dell’odg n.437/XV ha confermato l’applicabilità in ambito provinciale la facoltà per i Comuni di limitare sul proprio territorio, con proprio provvedimento, gli orari di accensione degli apparecchi da gioco di cui al comma 6, art. 110 del TULPS, collocati non solo nelle sale da gioco, ma anche nei pubblici esercizi, negli esercizi commerciali, o in altri luoghi aperti al pubblico L’esercizio del potere sindacale, nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità, deve però necessariamente dar conto del bilanciamento degli interessi in gioco, che sono entrambi costituzionalmente tutelati (diritto alla salute e libertà d’impresa) ed è consentito dal legislatore solo in caso di accertata lesione di interessi pubblici tassativamente individuati quali quelli richiamati dall’articolo 31, comma 2, del decreto legge n.201 del 2011, convertito con legge n. 214 del 2011 (sicurezza, libertà, dignità umana, utilità sociale, salute). Degli esiti dell’approfondimento è stata data comunicazione ai Comuni direttamente interessati, al Consorzio dei Comuni Trentini e alle strutture provinciali interessate. Per quanto riguarda l’istituzione del tavolo di confronto con i Comuni, l’Assessorato competente ha già preso conoscenza della necessità di avviare il tavolo”, ha concluso Stefania Segnana. La legge sul gioco della Provincia di Trento prevede un distanziometro di 300 metri da luoghi sensibili per l’installazione di slot e Vlt in sale dedicate. Tra i luoghi sensibili: istituti scolastici o formativi di qualsiasi ordine e grado; strutture sanitarie e ospedaliere, incluse quelle dedicate all’accoglienza, assistenza e recupero di soggetti affetti da qualsiasi forma di dipendenza o in particolari condizioni di disagio sociale o che comunque fanno parte di categorie protette; strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario, scolastico o socio-assistenziale; strutture e aree ricreative e sportive frequentate principalmente da giovani, nonché centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani; circoli pensionati e anziani; luoghi di culto

Brivio (Anci Lombardia): “Maggiore coinvolgimento dei sindaci nell’attuazione dei piani regionali a contrasto al Gap”

“I Sindaci sono i primi responsabili della salute pubblica, ecco perché chiediamo un loro maggiore coinvolgimento nell’attuazione dei piani regionali a contrasto al Gap e nell’individuazione di regole nazionali che possano riordinare il comparto. Chiediamo, inoltre, che l’azione dei sindaci possa essere salvaguardata e potenziata attraverso una più stretta collaborazione con Forze dell’Ordine, Commissione Parlamentare Antimafia e Terzo Settore al fine di condividere misure di contrasto all’illegalità. Anci Lombardia è impegnata nella lotta e prevenzione al gioco d’azzardo patologico. Dallo scorso gennaio, partecipiamo ai lavori del tavolo del coordinamento nazionale sul gioco d’azzardo di Anci dove tutti i sindaci si sono detti favorevoli all’avvio di un lavoro che consenta ai rappresentanti dei comuni di prendere parte, attivamente, al processo di riordino del settore”. E’ quanto ha detto il Presidente di Anci Lombardia e sindaco di Lecco Virginio Brivio. “Anche a livello regionale – ha aggiunto – il nostro impegno non si è mai arrestato. Poco più di un anno fa, abbiamo ospitato la III edizione degli Stati generali del gioco d’azzardo il cui tema centrale era proprio la lotta alla corruzione, all’illegalità e alle mafie, la prevenzione e la cura. Un’occasione importante per confrontarci con istituzioni e con chi si occupa di prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo e portare anche l’esperienza del Comune di Lecco, che amministro, che negli ultimi anni ha messo in campo misure restrittive nei confronti di attività legate al gap, giudicate positive anche dai tribunali: come la lontananza da luoghi considerati sensibili (scuole, parrocchie), i limiti agli orari di apertura o i progetti di sensibilizzazione e prevenzione con la campagna “Non giochiamoci il futuro” che ha visto Lecco ente capofila con tutti i Comuni della provincia”, ha concluso.

Gualzetti (Consulta Nazionale Antiusura): “Chiederemo a Stato, regioni, enti locali di fare il possibile per contrastare il gioco patologico”

“Cercheremo di portare all’attenzione il tema del gioco d’azzardo. Non solo aiutando le persone a uscire dalla dipendenza da gioco, ma soprattutto invitando le istituzioni a fare la loro parte. E’ un problema di sistema e promozione di gioco dal punto di vista dello Stato, che ha anche il compito di tutelare i più deboli. Chiederemo a Stato, regioni, enti locali di fare ciò che possono per aiutarle”, ha detto Luciano Gualzetti, vicepresidente della Consulta Nazionale Antiusura, al Sermig di Torino. “Le nuove norme – ha aggiunto ad Alanews – introdotte nel Decreto Sicurezza anti usura possono essere utili, ma chiediamo allo Stato soprattutto di stare vicino a chi fa fatica a difendersi da solo di fronte all’infiltrazione della criminalità organizzata che al Nord sta prendendo il controllo delle imprese e delle istituzioni”. “Oltre a portare fino in fondo le norme di divieto della pubblicità sul gioco, oltre a confermare la titolarità degli Enti Locali, Regioni e Comuni sulla regolamentazione della diffusione delle macchinette e punti di gioco, con le distanze dai luoghi sensibili. Bisognerà capire le modalità più efficaci per tutelare le persone più fragili e regolamentare un fenomeno che non può essere lascito solo al mercato”, ha concluso.

Puglia, la legge sul gioco torna in Consiglio regionale. Dubbi sul via libera alla proposta del distanziometro a 250 metri

Si torna a parlare di gioco nel Consiglio della Regione Puglia. Tornerà infatti a riunirsi domani e mercoledì presso l’Aula consiliare e avrà tra i punti all’ordine del giorno la proposta di legge Colonna, Borraccino, Leo, Santorsola “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 13 dicembre 2013, n. 43 ‘Contrasto alla diffusione del Gioco d’Azzardo Patologico’”. Tra le disposizioni stabilite dalla proposta di legge, il distanziometro dai luoghi sensibili per i punti gioco e sarà vagliata la modifica votata ed approvata in Commissione Sanità, il 7 marzo scorso, che prevedeva la riduzione delle distanze dai luoghi sensibili da 500 a 250 metri. Secondo quanto appreso da Agimeg, non è sicuro che questa modifica possa essere accolta favorevolmente anche in Consiglio.

Risso (Fit) ad Agimeg: “E’ lo Stato e non i comuni a regolamentare Gratta Vinci e 10eLotto. Lo chiariremo ai sindaci della Bassa Bergamasca Occidentale”

“E’ importante fare chiarezza con i comuni della Bassa Bergamasca Occidentale per quanto riguarda le normativa nel settore dei giochi. La Federazione Italiana Tabaccai e Sts parteciperanno a Treviglio a un tavolo istituzionale di confronto con l’obiettivo di far comprendere che Gratta Vinci e 10eLotto in particolare sono giochi che devono essere regolamentati dallo Stato e non dai sindaci, non essendo neanche necessario la licenza di pubblica sicurezza. L’alternativa è quella del nostro ricorso che vinceremo come è successo in passato”. E’ quanto spiega ad Agimeg Giovanni Risso, Presidente della Federazione Italiana Tabaccai, riferendosi all’incontro al quale parteciperanno i sindaci della Bassa Bergamasca Occidentale. A marzo infatti il regolamento sul gioco dei 18 comuni dell’ambito Ats della Bassa ovest è stato modificato autonomamente dal Comune di Treviglio. La scelta è stata spiegata in Consiglio Comunale dal vicesindaco Pinuccia Prandina: “Il Comune di Bergamo aveva previsto queste limitazioni ma poi ha perso una causa al Tar di Brescia con i gestori dei concorsi. Abbiamo dovuto tenerne conto”, riferendosi ai giochi ad estrazione. Una mossa, questa, che ha lasciato spiazzati gli altri comuni.

In vigore a San Giorgio della Richinvelda (PN) ordinanza che limita orari di funzionamento degli apparecchi da gioco

E’ in vigore nel Comune di San Giorgio della Richinvelda, nella provincia di Pordenone, l’ordinanza siglata dal sindaco Michele Leon che stabilisce limiti orari per l’utilizzo degli apparecchi da gioco. “Le slot presenti negli esercizi pubblici non saranno più accese 24 ore su 24, ma in orari prestabiliti, ovvero dalle 8 alle 12 e dalle 16 alle 19 nei bar e locali, pena una multa per il gestore va dai 500 ai 3 mila euro”, sottolinea il primo cittadino.

Molinaro (sindaco Cosseria): “Bene azioni del sindaco di Cairo Montenotte e dell’assessore di Carcare rivolte a limitare il gioco”

“Ritengo che le iniziative del sindaco di Cairo Montenotte Paolo Lambertini e dell’assessore del Comune di Carcare Enrica Bertone rivolte a limitare il gioco d’azzardo e ad attivarsi collegialmente contro le altre dipendenze, droga, fumo e alcool, non debbano essere additate come iniziative volte a penalizzare le imprese del settore”, ha detto nel Comune di Cosseria, nella provincia di Savona, il sindaco Roberto Molinaro. “Occorre fare sistema e prevenzione vera così come ci si sta adoperando contro il bullismo. Per cui serve un intervento incisivo nelle scuole a partire dalle medie inferiori con l’ausilio di psicologi e medici”, ha aggiunto. “La soglia di età dell’ubriachezza e delle droghe è sempre più pericolosamente in discesa. Vi sono dodicenni che fanno uso frequente di sigarette e a quattordici anni hanno già provato l’ebrezza del coma etilico. Plaudo alla volontà di riunirsi ed affrontare il problema non solo con divieti (doverosi) perché sappiamo che il “no” è il classico divieto che attira di più a non rispettarlo, ma occorre far prendere coscienza a giovani e non che a prendersi cura dalla propria siamo noi stessi”, ha concluso.

Ciaramella (cons. Campania): “Via libera alla mozione che impegna Consiglio ad approvare in tempi brevi la legge regionale di contrasto al Gap”

“Oggi in Consiglio abbiamo finalmente approvato la mozione a firma mia e del Collega Gianluca Daniele che impegna il Consiglio ad approvare in tempi brevi la legge regionale di contrasto al Gioco d’Azzardo e la Giunta ad attivare l’osservatorio dedicato già previsto dall’attuale norma. Dopo questo impegno in aula, siamo tutti pronti a rendere concreto il lavoro di confronto e collaborazione con operatori virtuosi del settore, Associazioni, Comuni, Asl e cittadini per una legge concreta e necessaria”. Così Antonella Ciaramella, consigliere regionale del Pd in Campania, ha commentato l’approvazione della mozione che impegna il Consiglio regionale a “provvedere in tempi celeri all’approvazione di una legge regionale organica per prevenire e contrastare i rischi legati al gioco d’azzardo patologico prevedendo apposite misure che stabiliscano le distanze delle sale da gioco dai luoghi sensibili, gli orari di apertura e chiusura delle stesse”.

Treviso, sull’Albo Pretorio l’ordinanza sul gioco che inasprisce le sanzioni per chi non rispetta limiti orari

E’ stata pubblicata sull’Albo Pretorio del Comune di Treviso l’ordinanza del sindaco “disciplina comunale degli orari di esercizio delle sale giochi e degli orari di funzionamento degli apparecchi con vincita in denaro installati negli esercizi autorizzati ex articoli 86 e 88 del Tulps RD N. 773/1931 e negli esercizi commerciali ove è consentita la loro installazione – modifica”. Con tale normativa, il sindaco ordina “di abrogare il 3 punto del dispositivo dell’ordinanza sindacale prot. n. 1473/04 del 1° febbraio 2016 ad oggetto “disciplina comunale degli orari di esercizio delle sale giochi e degli orari di funzionamento degli apparecchi con vincita in denaro installati negli esercizi autorizzati ex articoli 86 e 88 del TULPS RD n. 773/1931 e negli esercizi commerciali ove è consentita la loro installazione” di seguito riportato: “eventuali deroghe agli orari di gioco stabiliti, potranno essere richiesti al Comune previa presentazione di apposita istanza contenente un progetto per il contrasto delle dipendenze da gioco patologico” 2) che, nell’ambito dell’ordinanza di cui sopra, le prescrizioni dettate in punto di sanzioni accessorie secondo cui “in caso di particolare gravità o recidiva si applicherà, per un periodo da uno a sette giorni, la sanzione accessoria della sospensione dell’attività delle sale giochi autorizzate ex articolo 86 TULPS, ovvero la sospensione del funzionamento degli apparecchi di intrattenimento e svago con vincita in denaro di cui all’articolo 110, comma 6 TULPS, collocati in altre tipologie di esercizi (commerciali, locali o punto di offerta del gioco) ex articoli 86 e 88 del TULPS RD n. 773/31; la recidiva si verifica qualora la violazione delle disposizioni sia stata commessa per due volte in un anno, anche se il responsabile ha proceduto al pagamento della sanzione mediante oblazione ai sensi dell’articolo 16 della Legge 24 novembre 1981, n. 689 e successive modifiche”, siano modificate e interamente sostituite dalla disposizione seguente: “Ai sensi dell’art. 10 del TULPS, si applica altresì la sospensione del funzionamento degli apparecchi di intrattenimento e svago con vincita in denaro di cui all’art. 110 c. 6 del TULPS per un periodo da uno a dieci giorni”. L’ordinanza proibisce quindi ai gestori di chiedere deroghe per sugli orari di apertura ed eleva le sanzioni per chi non rispetta le regole.

Giochi, Distante (Sapar): “La Campania prenda atto di misure inutili e dannose”

Nonostante la mancanza di una normativa a livello nazionale che regolamenti il gioco di Stato e nonostante le intese sancite dalla Conferenza Stato Regioni del 2017, in attesa delle ultime e non mantenute promesse del decreto Dignità che prevedeva un arco temporale di sei mesi per mettere definitivo ordine alla giungla di regolamenti, della quale assistiamo con incredulità al legiferare in ordine sparso e scomposto da parte di alcune regioni in materia di contrasto alle ludopatie attraverso provvedimenti capestro il cui unico effetto è quello di provocare ricadute nefaste sull’economia della terza industria italiana per fatturato. Oggi – si legge in una nota dell’Associazione Sapar – il consiglio regionale della Campania, regione che in prima battuta aveva visto bocciarsi dal governo nazionale la quota di riparto del fondo per il gioco d’azzardo patologico, ha approvato una mozione a firma dei consiglieri Ciaramella e Daniele che impegna il Consiglio ad approvare la legge regionale di contrasto al Gioco d’Azzardo e la Giunta ad attivare l’osservatorio dedicato già previsto dall’attuale norma. Tra le misure previste l’introduzione del distanziometro dai luoghi sensibili e la rimodulazione degli orari di apertura delle sale giochi. Provvedimenti che, come appare sempre più evidente e come dimostrato da indagini e studi scientifici, non hanno alcun effetto di deterrenza sulle ludopatie semmai accentuate dalla progressiva espulsione del gioco legale in favore di quello in mano alla criminalità organizzata. Appare del tutto evidente – conclude l’Associazione Sapar – che la Regione Campania o i suoi amministratori non abbiano compiutezza dello sviluppo tecnologico del gioco online in grado di superare qualsiasi limite o divieto di sorta il cui unico effetto è quello di generare disoccupazione e riduzione del gettito erariale. Ancora una volta l’auspicio di Sapar è che prevalga il buon senso e che si possa instaurare con le istituzioni un dialogo costruttivo, finalizzato a superare le criticità presenti, a tutela delle attività imprenditoriali e dei numerosi posti di lavoro.

Distante (Sapar) su legge che equipara giochi a premio a quelli con vincita in denaro: “In Emilia non sanno ancora cosa inventarsi, vogliono negare il peluche ai bambini”

Il rischio di equiparare le sale giochi per famiglie, quelle che ospitano al loro interno attività di carattere ludico e ricreativo riservate ai bambini, alle tradizionali sale gioco con vincite in denaro, che hanno una regolamentazione del tutto differenziata, è una delle ultimissime novità che riserva la legge regionale dell’Emilia Romagna che rischia di penalizzare le piccole e medie imprese e con esse numerosi posti di lavoro.

Sull’argomento è intervenuto il presidente nazionale Sapar Domenico Distante che nel condividere le perplessità espresse dal consigliere comunale Luigi Camporesi in una interrogazione alla Giunta comunale, definisce il provvedimento “fuori dalla realtà e da ogni logica razionale”. La legge in questione equiparerebbe i giochi a premio, ovvero quelli nei quali anche nei luna park si vince il peluche o il gadget, ai giochi con vincita in denaro con il conseguente divieto per i minori e l’assoggettamento a tutti i limiti previsti per le sale giochi e sale scommesse.

“Se si considera il flipper, il calciobalilla, ovvero tutti quei giochi di abilità che storicamente sono consacrati nelle attività di carattere ricreativo, come potenziale rischio per sviluppare l’azzardo possiamo davvero stendere un velo pietoso su un sistema di totale approssimazione esclusivamente basato su teorie supportate dal nulla, mai confortate da studi di questo tipo in Italia, ma che all’estero non hanno mai prodotto risultati tangibili in questa direzione”. “Al peggio non c’è limite – spiega il presidente Distante – poiché si parte da una considerazione che non ha alcun tipo di riscontro oggettivo, e cioè che questo tipo di giochi, quindi la vincita di un premio che si traduce nel riconoscimento di una particolare abilità, potrebbe indurre i giovanissimi a passare in futuro ai giochi d’azzardo”.

“Tutto questo – aggiunge il Presidente Sapar – ignorando l’universo mondo esistente sulle piattaforme online non controllabili da nessuno sia in termini di accesso che di luoghi”. “Ci ritroveremmo – osserva Distante – con l’infliggere una inutile azione punitiva in cui scompare la competizione e destrezza, snaturando il senso di partecipazione in gare, giochi o prove che richiedono abilità e che servono a sviluppare logica e capacità intellettive”.

Il presidente Sapar Domenico Distante incontra il Presidente della Commissione contro la ‘Ndrangheta Bova. Il 9 Aprile tavolo tecnico in Calabria

“Nel corso di un incontro informale con il presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta in Calabria Arturo Bova, abbiamo avuto modo di scambiare alcune considerazioni sulla legge regionale 9/2018 che dispone a nostro avviso interventi dannosi per l’intero settore del gioco di Stato, volti (secondo lo spirito della legge) alla prevenzione dell’usura connessa al gioco d’azzardo patologico”. E’ quanto fa sapere l’Associazione Sapar. “Sapar attraverso gli organi di informazione ha avuto modo di commentare le discutibili e fortemente dannose misure restrittive previste dal regolamento regionale attraverso il quale si introduce il distanziometro dai luoghi sensibili anche per altre categorie di apparecchi da intrattenimento come i videogiochi. A questo si aggiunge la norma che prevede limiti orari di 8 ore anche per gli esercizi commerciali che ospitano questa tipologia di apparecchi e la rimozione immediata degli apparecchi dai bar. Questi saranno alcuni dei principali temi che il presidente nazionale Sapar Domenico Distante insieme ai responsabili Sapar Calabria affronteranno nel corso dell’incontro con il presidente Bova in programma il 9 aprile prossimo. Ringraziamo – conclude l’Associazione – Arturo Bova per la sua disponibilità a recepire le istanze della categoria fermo restando l’obiettivo comune di raggiungere un’intesa volta a tutelare la filiera produttiva del gioco legale in Calabria, a salvaguardare gli investimenti delle piccole e medie imprese e soprattutto a garantire il mantenimento di oltre 6mila posti di lavoro”.

Distante (Sapar) replica a Ravaldini (Agire): “Fa campagna elettorale con una conoscenza approssimativa e distorta del fenomeno del gioco in Italia”

In una nota, il presidente nazionale Sapar Domenico Distante risponde direttamente al presidente dell’Associazione Ag!re di Forlì, Andrea Ravaldini, il quale approfittando della campagna elettorale in corso nel comune emiliano per il rinnovo del consiglio comunale, tra i temi dirimenti introduce quello del gioco e delle ludopatie.

Un argomento sul quale lo stesso Ravaldini mostra evidenti lacune sia dal punto di vista della conoscenza approssimativa del fenomeno che degli strumenti per limitare i danni del gioco patologico. “L’esordio di Ravaldini è del tutto fuori misura – afferma Domenico Distante – Tanto per restare sull’argomento il presidente dell’associazione chiede ai candidati sindaci di inserire nei loro programmi “Forlì deve diventare una città slot free”.

“È lapalissiano – osserva il presidente Sapar – come il tema del gioco venga impropriamente accostato come unico appannaggio degli apparecchi da gioco e da intrattenimento diversamente da quanto accade nella realtà dei fatti. Più coerente da un punto di vista etico e morale, se dobbiamo perseguire la strada della moralità che nulla ha a che vedere con il gioco consapevole, se lo slogan fosse un altro, ovvero “Forlì deve diventare una città libera dal gioco di Stato”, includendo tutte le forme di gioco pubblico i cui volumi di spesa sono accessibili a chiunque sul portale dell’ADM ma che Ravaldini non conosce”.

“Ciò che rende perplessi – aggiunge Domenico Distante – è la leggerezza con cui il presidente dell’associazione Ag!re si esprime a proposito della ludopatia che egli definisce “non un vizio ma una malattia riconosciuta che pesa enormemente su bilanci del welfare comunale e che provoca un non indifferente impatto sociale”. Riteniamo che il sig. Ravaldini nell’affrontare l’argomento debba conoscere in primo luogo i termini d’incidenza (da un punto di vista statistico e scientifico) sul welfare del Comune di Forlì offrendo un contributo più utile che in questo modo si trasforma in un inutile spot elettorale per sostenere qualche candidato sindaco a lui amico”.