Endrizzi (M5S): “I malati di gioco d’azzardo derivano tutti dal gioco legale. Per il riordino, ripartire dall’Intesa Stato-Regioni è impossibile”

“Sono favorevole a un riordino della normativa, ma sottolineo alcune questioni. L’Intesa Stato-Regioni non è stata recepita perché era impossibile giuridicamente normare questioni di competenza delle Regioni con un decreto legislativo o ministeriale. L’Intesa conteneva un emendamento che faceva salve le leggi regionali già esistenti. Ripartire da quella bozza significa riconoscere quello che chiama macchia di leopardo. Non so come si possa comprimere la competenza regionale a tutelare la salute o comprimere la competenza dei sindaci quali primi baluardi della tutela dei cittadini. Certamente si può fare meglio e si poteva farlo prima. Le Regioni sono intervenute in assenza di una normativa nazionale prevista dal Decreto Balduzzi e mai attuata”. E’ quanto ha affermato il senatore del MoVimento 5 Stelle, Giovanni Endrizzi in occasione dell’audizione di Gilberto Pichetto Fratin, viceministro per il ministero dello sviluppo economico presso la Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico del Senato.

“Io dalla Commissione Antimafia non so le cose che lei afferma. Quando dice che c’è stato un aumento dell’illegalità vorrei capire quali sono le fonti. Io ho una serie di ordinanze di custodia cautelare e procedimenti giudiziari che mi dicono che oggi vediamo la realtà che accadeva qualche anno fa. Le indagini di mafia sono molto complicate e richiedono una serie di allargamenti per scovare la rete criminale. Allora, una tendenza di crescita dell’illegale era già in atto prima dalla pandemia. Dobbiamo quindi capire cosa stava succedendo prima della pandemia. Vorrei capire quali sono le fonti e confrontarle. Non credo che il Rapporto di Lottomatica possa essere considerato una fonte ufficiale”, ha aggiunto.

“Apprezzo che dica che gli addetti realmente occupati sarebbero 40mila. Cerchiamo di capire quanti sono, sono lavoratori da tutelare. Sugli 80mila punti di offerta, questo elemento va considerato rispetto all’economia che vi si realizza, ma mi chiedo se siano sostenibili. Non lo chiamo gioco. Ridimensionare un’offerta che reca danno alla salute e all’economia è un fatto che deve essere considerato. Le chiedo quale è il tasso di assorbimento occupazionale per un miliardo di spesa dei cittadini in questo settore e in altri settori a parità di cifre. Vorrei sapere se è la loro unica occupazione. Sono soldi spesi in gran parte in famiglie a basso reddito. Sono denari che sarebbero comunque spesi in altre filiere ad oggi penalizzate. E’ stato detto che gioco legale è gioco sicuro. I malati di gioco d’azzardo in Italia sono tutti derivanti dalla filiera legale perché più ampiamente presente“, ha concluso. cdn/AGIMEG