Decreto Fiscale e Legge di Bilancio: un nuovo fine anno “caldo” per il settore dei giochi. Ecco tutti gli interventi

Il settore dei giochi riveste per l’ennesima volta un ruolo fondamentale nei due testi – il decreto Fiscale e la Legge di Bilancio – che compongono la Manovra. Il Decreto Fiscale è al momento all’esame della Commissione Finanze della Camera, e nei giorni scorsi sono stati presentati i primi emendamenti – circa mille. La legge di Bilancio è invece approdata a inizio mese a Palazzo Madama e sta iniziando in  questi giorni il proprio iter in Commissione Bilancio.

La norma sui giochi contenuta nel  Decreto Fiscale che ha suscitato maggiore interesse è il lancio della lotteria degli scontrini. Si tratta in realtà di una misura studiata per contrastare l’evasione fiscale, e già introdotta con un discreto successo in altri Paesi, come il Portogallo. Da noi doveva arrivare già nel 2071, ma poi ha subito una serie di slittamenti, adesso dovrebbe prendere il via effettivamente. In sostanza per partecipare basterà far inserire il proprio codice fiscale nello scontrino di acquisto di un bene o di un servizio, l’importo dei premi e le estrazioni verranno però stabiliti dal Mef con un decreto. Per chi effettua acquisti con strumenti tracciabili, il montepremi sarà più alto, vengono stanziati 45 milioni per finanziare premi speciali.

Il Decreto proroga poi le con cessioni delle agenzie di scommesse e delle sale Bingo. Anche in questo caso ci sono stati una serie di slittamenti: le gare si dovevano tenere nel 2016, ma le normative regionali e locali sul gioco impedirebbero di aprire le nuove sale. Le vecchie concessioni quindi vengono prorogate fino alla fine del 2020, ma i punti scommesse dovranno pagare di più: per le agenzie si passa da 6mila a 7.500 euro, per i corner di scommesse da 3.500 a 4.500. I bandi dovrebbero arrivare entro la metà dell’anno.

Slitta anche il termine per lanciare sul mercato le slot di terza generazione, quelle che verranno controllate da remoto. Anche in questo caso si tratta dell’ennesimo rinvio il Governo quindi ha preferito non dettare un termine fisso, ma semplicemente parlare di 9 mesi dall’entrata in vigore del decreto Mef che fisserà le regole tecniche

Il Governo torna poi a fare cassa con il settore degli apparecchi, assestando il settimo giro di vite in  4 anni. Dal 1 febbraio prossimo, le Awp dovranno versare un prelievo del 23% della raccolta (rispetto al 21,6% fissato in precedenza) le VLT del 9% (7,9%).

Va in pensione il registro Ries e arriva il registro degli operatori: nel primo dovevano essere iscritti solamente gli operatori degli apparecchi, nel secondo invece gli operatori di qualunque gioco. L’iscrizione costerà dai 200 a 10mila euro a seconda del livello a cui si opera

L’Italia torna a fare sul serio sul blocco dei pagamenti, una misura che dovrebbe bloccare i flussi di denaro verso gli operatori che raccolgono gioco senza avere una concessione. Una misura molto simile era già stata adottata nel 2011, ma poi non venne mai applicata. Adesso, banche e istituti finanziari dovranno stoppare i trasferimenti di denaro in favore degli operatori illegali, se non lo faranno dovranno versare una sanzione da 300mila a 1,3 milioni di euro.

Per contrastare le operazioni di gioco illegale o irregolare, poi, viene creato presso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli un fondo da 100mila euro da destinare ai controlli. E ancora, viene istituito il divieto di diventare titolare di un esercizio commerciale che opera nel settore dei giochi per chi ha commesso violazioni sul pagamento di tasse, imposte e contributi previdenziali; e si prevede la chiusura dell’esercizio per i punti che non hanno versato l’imposta unica.

Con la legge di Bilancio, il Governo lancia invece le nuove gare per gli apparecchi da intrattenimento e per il gioco online, che porteramno nelle casse dello Stato 909 milioni di euro sia nel 2021 che nel 2022.

Le attuali concessioni degli apparecchi –  sono 11 – scadranno nel marzo del 2022, e riguardano la gestione della rete telematica di controllo delle slot e delle vlt. Il Governo ha però pensato di mettere a gara anche delle concessioni per aprire le sale che ospiteranno le macchine. In sostanza a bando ci saranno 250mila AWP (con base d’asta di 1.400 euro, per un importo complessivo di 350 milioni), 58mila vlt (con base d’asta di 15.500 euro, per un valore totale di 899 milioni), 35mila sale AWP (con base d’asta di 11mila euro, quindi 385 milioni) e 2.800 sale Vlt (30mila euro, per un importo totale di 84 milioni).

Con la gara dell’online vengono messe in palio 50 concessioni, con base d’asta di 2 milioni di euro ciascuna, in totale fanno almeno 100 milioni di euro.

Il Governo assesta anche un giro di vite sulle vincite.  Per tutti i giochi si passa da un’aliquota del 12 a una del 15%, che -come già in precedenza – si applica solamente ai premi superiori ai 500 euro, e per l’eccedenza. L’inasprimento – nel caso di giochi numerici e Gratta e Vinci – dovrebbe portare nelle casse dello Stato altri 20 milioni l’anno, che si aggiungeranno agli 80 che si i cassano solitamente. Per le Vlt  si passa invece a un sistema misto, le vincite al di sotto dei 500 euro verranno tassate all’1,8% (poi l’1,3 nel 2021). Per quelle superiori – sempre per l’eccedente – anche in questo caso si passa a un’aliquota del 15%. Per le vincite al di sotto dei 500 euro, la tassa dovrebbe portare circa 260 milioni il primo anno, e 266,5 il secondo. L’aumento della tassazione sulle vincite superiori  invece dovrebbe generare a regime altri 30 milioni, che si andranno a aggiungere ai 120 di norma incassati.

Infine premi del Superenalotto e Superstar di fascia bassa più alti. Il 10% della tassa sulla fortuna – sulle vincite di questi giochi – verrà infatti destinato a aumentare i premi di quarta e quinta categoria. rg/AGIMEG

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