Decreto Dignità: negli emendamenti presentati in Aula lotta al gioco illegale, incremento dotazione Fondo per contrasto gioco d’azzardo patologico e nuovi poteri all’AGCOM

Contrasto al gioco illegale, riduzione degli spazi disponibili per la pubblicità di giochi con vincita in denaro, incremento della dotazione per Fondo di contrasto a gioco d’azzardo patologico e nuovi poteri all’AGCOM. Sono alcuni dei punti chiave degli emendamenti presentati in Aula alla Camera relativamente all’articolo 9 sui giochi. L’emendamento a prima firma Michela Rostan (LeU) propone “una quota non inferiore ad 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020, destinata per la durata dei contratti pubblicitari in corso di esecuzione, all’adozione di una campagna di comunicazione televisiva volta a sensibilizzare i cittadini sui problemi derivanti dal gioco patologico, prevedendo altresì che la trasmissione dei relativi spot sia effettuata immediatamente dopo quella degli spot del gioco online, alla generazione di messaggi di allerta sui rischi derivanti dal gioco d’azzardo, da realizzare mediante applicazione diretta sugli apparecchi di strumenti o di software tenuto conto dei limiti derivanti dal rispetto della normativa vigente in materia di privacy, nonché per le attività di prevenzione, cura ed alla riabilitazione delle patologie connesse alla dipendenza da gioco d’azzardo”.
Marco Osnato di Fratelli d’Italia propone invece che “l’Autorità competente alla contestazione ed all’irrogazione delle sanzioni” per chi infrange il divieto di pubblicità sia “l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Il protocollo d’intesa tra l’Autorità delle Dogane e dei Monopoli e l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni prevede l’assoggettamento preventivo obbligatorio alle regole di disciplina pubblicitaria delle iniziative e delle campagne pubblicitarie di livello nazionale dei concessionari per l’offerta delle attività di gioco e scommesse con vincita in denaro nonché l’obbligo degli stessi di destinare annualmente il 5 per cento del valore della loro attività di pubblicità al fondo per il contrasto d’azzardo patologico”.
“In ogni caso – propone un altro emendamento sempre di Fratelli d’Italia a contrasto della pubblicità di giochi e scommesse – al fine di evidenziare i rischi legati al gioco patologico e realizzare un più efficace contrasto al gioco illegale, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sentita l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni individua con proprio regolamento le linee guida per un formato di pubblicità responsabile, idonee a rendere il consumatore consapevole dei possibili rischi legati al gioco d’azzardo e distinguere le attività e i canali di accesso legali attraverso un’offerta chiara, trasparente e riconoscibile. Tale regolamento dovrà prevedere limitazioni di tale pubblicità sulla stampa quotidiana e periodica, sulle pubblicazioni in genere, sulle affissioni e su Internet. A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto anche le sponsorizzazioni di eventi, attività, manifestazioni, programmi, prodotti o servizi e a tutte le altre forme di comunicazione di contenuto promozionale, comprese le citazioni visive e acustiche e la sovraimpressione del nome, marchio, simboli, attività o prodotti la cui pubblicità”.
L’emendamento 9.70 di Bruno Tabacci (Misto) chiede invece che “al fine di evitare la concentrazione eccessiva delle pubblicità di giochi con vincita in denaro durante le fasce orarie consentite, il Ministero dell’economia e delle finanze di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, con proprio decreto individua, all’interno delle fasce orarie consentite, la soglia percentuale di spazi disponibili per la pubblicità di giochi con vincita in denaro, prevedendo un limite pari al 30 per cento di ogni ora. Nelle interruzioni pubblicitarie sui diversi mezzi non possono comunque essere inseriti più di due messaggi pubblicitari di giochi con vincita in denaro”.
In area PD, l’on. Chiara Braga chiede che “in caso di reiterazione della violazione, la concessione in capo al soggetto che commissiona la propaganda pubblicitaria, la comunicazione commerciale, la sponsorizzazione o la promozione è revocata”. L’on. Silvia Fregolent (PD), in merito al fondo per il contrasto al Gap, chiede che”la dotazione del Fondo per il gioco d’azzardo patologico (GAP) di cui all’articolo 1, comma 946, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 è incrementata di 35 milioni di euro per l’anno 2018, 70 milioni di euro per l’anno 2019 e 35 milioni di euro per l’anno 2020 per il finanziamento di progetti di reinserimento sociale di persone con problematiche correlate al gioco d’azzardo patologico presentati dalle tre regioni che, in applicazione di leggi approvate entro la data di entrata in vigore del presente decreto, abbiano realizzato la maggiore riduzione dei punti vendita di gioco sul proprio territorio. Le modalità e i criteri di assegnazione delle risorse di cui al primo periodo sono stabiliti con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’interno, da emanare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto”.
Un altro emendamento a firma Tabacci (Misto) prevede invece che “a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto per tutte le concessioni di gioco in essere, anche in regime di proroga, è applicato un canone di concessione commisurato allo 0,35 per cento della raccolta di gioco, fatta eccezione per quella riferita alle scommesse a distanza a quota fissa con interazione diretta fra giocatori. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, da adottarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono definiti i criteri di calcolo dei suddetti canoni di concessione apportando le modifiche necessarie alle convenzioni di concessione vigenti”. Infine Fregolent (PD), Butti (FDI) e Tabacci (Misto) chiedono di escludere i casinò dal divieto di pubblicità dei giochi, Martino (FI) propone una deroga per le scommesse ippiche, Lotto e SuperEnalotto. cr/AGIMEG