Accordo Atalanta-Ats Bergamo contro dipendenze, Beccalossi (cons. Lombardia): “Club nerazzurro porti simbolo no slot della Regione sul campo”

“Sarebbe eccezionale se, almeno per una partita, l’Atalanta portasse in campo il simbolo no slot di Regione Lombardia. Un gesto in grado di dare grandissima visibilità alla lotta contro il gioco patologico che da anni stiamo portando avanti”. Sono le parole di Viviana Beccalossi, consigliere regionale del Gruppo Misto in Lombardia riguardo all’accordo firmato tra Atalanta e l’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo contro le dipendenze. “La lotta al gioco non può essere condotta solo con leggi e paletti, ma ha bisogno di un impegno forte anche nella comunicazione. Vedere calciatori schierarsi contro l’azzardo invece che diventare testimonial delle pubblicità sulle scommesse sportive sarebbe un grandissimo passo avanti e proprio per questo mi auguro che altre società, a partire dal “mio” Brescia, seguano questo esempio positivo”, ha aggiunto. L’accordo prevede una serie di iniziative congiunte a tutela della salute, specialmente contro le dipendenze in generale e il gioco patologico in particolare, con i calciatori nel ruolo di testimonial. E’ un accordo quadro su tre linee di azione: diffusione di Mooving; progetto su uso consapevole dei social per promuovere stili di vita adeguati in collaborazione con scuole e giocatori; iniziative di prevenzione ed educazione alla salute sulle patologie con l’Atalanta come veicolo informativo. “Il nostro è un contributo per il contrasto alla sedentarietà e alle ludopatie: partirà dalla formazione interna dei 520 tesserati del settore giovanile”, ha detto Stefano Bonaccorso, responsabile dell’attività di base del club nerazzurro. “I simboli hanno una forza enorme, perché trasmettono messaggi forti in tema di prevenzione, e i calciatori al giorno d’oggi sono simboli universali. Le ludopatie sono una piaga sociale da combattere: un miracolo sportivo come l’Atalanta è un esempio per tutta la Lombardia e non solo”, ha continuato l’assessore alla salute e al welfare di Regione Lombardia, Guido Gallera. lp/AGIMEG